Ultimo aggiornamento alle 11:20
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Jack O’Lantern, come viaggia una "zucca vuota"

È appena tornato dal suo ultimo viaggio, quello che una volta all’anno lo vede protagonista assoluto fra i viaggiatori, almeno per una notte.

Jack O’Lantern sfoggia la sua consueta abbronzatura sui toni dell’arancio, e, sebbene un po’ stanco, racconta volentieri a TTG Italia il suo rapporto con le vacanze, le sue scelte per le destinazioni e le sue piccole idiosincrasie per quello che riguarda i compagni di viaggio e le valigie.

Qual è il suo rapporto con i viaggi?
Io sono un viaggiatore incallito. Sono sempre in giro, anche se preferisco il low profile e quindi, a parte la notte del 31 ottobre, viaggio in incognito. Le dirò di più: non riesco a stare fermo. Quando provo a stare a casa, i miei amici mi definiscono ‘un’anima in pena’.

Quali sono, allora, le sue destinazioni preferite?
Fino a qualche anno fa frequentavo soprattutto Irlanda, Inghilterra e Stati Uniti, ma adesso mi piace spaziare, così ho iniziato a guardare anche verso il Sud Europa. L’Italia, ad esempio, è straordinaria.

La prossima meta?
Sto guardando all’Asia: è un’area del mondo che non conosco ancora e che mi attrae parecchio. Ma oggi parto per il Messico: ho un po' di amici da andare a trovare.

Preferisce viaggiare da solo o in compagnia?
Amo la solitudine. I compagni di avventura, spesso, sono molesti e alle volte pericolosi. Le faccio una confidenza: tempo fa ha incontrato un tipo che sembrava simpatico, e invece mi ha incastrato in una storia dalla quale ancora oggi non riesco ad uscire. Effettivamente, aveva uno strano odore di zolfo, ma sa, non ci ho fatto caso…

Come fa le valigie? Si porta tutto dietro oppure è più spensierato?
Io non sono spensierato; sono proprio una zucca vuota. Riesco a dimenticare tutto, così il più delle volte mi trovo in giro per il mondo nell’affannosa ricerca dell’essenziale, dallo spazzolino da denti ai vestiti. C’è solo una cosa che non dimentico mai…

Cosa?
Porto sempre con me una luce, il più delle volte una candela. È una cosa mia, di cui non voglio parlare più di tanto. Diciamo che fa parte di me.

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