Ultimo aggiornamento alle 11:58

Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione
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Another click in the wall, please

Mentre la Germania si prepara a celebrare i 25 anni della caduta del Muro, a Derry-Londonderry – Irlanda del Nord – si festeggia il completamento del Culture Wall: 18 metri di mosaico a cielo aperto nato dalla combinazione cromatica di ben 27.000 foto-profilo ricevute da social-amici residenti nelle più diverse aree del pianeta.

Tutto questo non solo per ricordare che nel 2013 quel luogo è stato Città della Cultura del Regno Unito, ma per veicolare attraverso i 27.000  prodi ‘angels’ e il loro incomputabile seguito mediatico la brand identity territoriale. Perché qui, l’arte murale, è storia palpitante. Tanto da avere ispirato il più famoso dei murales nordirlandesi, emblema della lotta cittadina per l’indipendenza.

“Ora stai entrando nella libera Derry” aveva voluto si scrivesse – letteralmente nero su (muro) bianco - John Casey dopo gli scontri del ‘69, giusto per mettere in chiaro le cose. E a quest’opera ne sono seguite molte altre, tutte a memento storico.

Bene: considerazioni polico-sociali a parte – fuori luogo in questo modesto spazio di riflessione -, chiediamoci: se raccontata in una pagina web o in una brochure, su quanti turisti stranieri avrebbe fatto breccia la brand identity di Derry legata ai murales? Ciascuno dica la propria, ma è innegabile che quell’ipotetico numero sia abnormemente lievitato grazie alla viralità innescata dall’operazione Culture Wall, che ha trasformato migliaia di persone in autori-attori di un’opera entrata a far parte del patrimonio artistico cittadino.

È infatti utile ricordare che per conquistare il popolo del web non è più sufficiente concedere semplici spazi di visibilità. Quelli se li prende da solo. Bisogna offrire gratificazioni dignitose come, ad esempio, un’imperitura presenza nel citato muro commemorativo irlandese. Ovvio? Forse per molti. Ma non per tutti. E sicuramente non per quei musei che all’alba del 2014 pretendono ancora di alimentare la propria visibilità invitando gli ospiti a incuneare il volto in sagome cartonate ‘contestualizzate’ (tecnicamente: stand-in cutouts), per foto-ricordo da lanciare nel cyberspazio attraverso le pagine social istituzionali.

Scommesse perse in partenza: frecce scoccate nel vuoto da tiratori miopi e senza bersaglio, ancora fermi ai primi remoti vagiti del mondo 2.0.

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