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Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione
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Healthy Reconnections a TTG2021

Cos’hanno in comune una giornalista che si occupa di imprenditoria sociale innovativa, una rooting travel designer e una wine digital strategist? Apparentemente nulla. E invece.

A parte il fatto che siano donne, nonché infaticabili viaggiatrici e per giunta portatrici di visioni plurisfaccettate sul mondo, le accomuna il fatto che abbiano condiviso - in spazi diversi - lo stesso frammento temporale sui palchi di TTG 2021.

La prima si chiama Francesca Folda – giornalista navigata di grandi testate nazionali e oggi esponente dell’Amani Institute – e ha parlato di come usare la Purpose Economy per sviluppare nuovi prodotti turistici. La seconda è Letizia Sinisi, in questo momento probabilmente la più grande esperta italiana di Turismo delle Radici, che negli anni si è occupata di riportare in Italia, alla scoperta delle proprie origini, personaggi del calibro di John Turturro e Bill De Blasio. E la terza si chiama Susana Alonso, Maestro Enogastronomo Sommelier, ideatrice di Vigne Digitali, servizio di ecommerce e wine club per le cantine.

Le ho elencate in un ordine che non è alfabetico e men che meno indice della loro competenza. Le ho invece riportate nella sequenza in cui, nell’arco di una sola ora – spostandomi di sala in sala - mi hanno restituito un preciso quadro della direzione in cui molti viaggiatori vorrebbero andasse il settore: la comunità umana. Nel suo intervento Folda ha snocciolato una serie di casi in cui la politica, ancora prima dei destination manager, ha avuto la capacità e il coraggio di dettare la rotta: luoghi risorti grazie a finanziamenti pubblici e ad amministratori illuminati la cui preponderante preoccupazione era restituire Bellezza in primis ai cittadini del luogo, e solo in seconda battuta a quelli del mondo che da lì a poco sarebbero, in effetti, tornati a frotte.

Sinisi ha aggiunto un pezzo: affinché tutto questo possa trasformarsi in prodotto turistico, bisogna che allo sforzo fattivo e sincero della politica si unisca quello degli operatori, chiamati a sviluppare strategie e prodotti di concerto con le comunità locali. Funziona ottimamente per il prodotto enogastronomico – ha dimostrato Alonso – ma può funzionare allo stesso modo in ogni altro ambito e campo tematico.
Politica e imprese, dunque, più convintamente e concretamente connesse al territorio e alle urgenze delle sue comunità. Nei tre giorni di Manifestazione il messaggio è tornato a riecheggiare forte nelle diverse sale. Banale? Solo se letto superficialmente, perché in realtà il nuovo modello presume un flusso operativo che vede tutte le parti allineate e ugualmente impegnate nello sviluppo di ciò che Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione ad Oxford, chiama Progetto Umano. Nel suo libro Il Verde e il Blu parla di un progetto in cui tutti, inclusi coloro che fino ad ora erano relegati ai ranghi dei ‘silenziosi’, possano finalmente avere voce. Un piano di sviluppo – anche d’impresa - che sia insomma “anzitutto etico, per poi essere politico e solo successivamente economico”.

Naturalmente ciascuno è libero di astenersi, impugnando un proprio personale diritto ad una exit strategy che si limiterebbe a rallentare il flusso, senza tuttavia arrestarlo poiché, volenti o no, quella è la direzione invocata dal mercato.

Come lo stesso Floridi ricorda, il Progetto Umano – di cui anche il turismo dovrebbe sentirsi parte – deve arrivare ad includere tutti e tutto: le persone, con la loro cultura, il loro benessere e le interazioni sociali, ma anche gli animali, le piante e la loro vita naturale. Spingendosi oltre: dagli edifici agli artefatti, dalla sabbia ai fiumi…

Solo così si potranno stabilire quelle Healthy Reconnections richiamate nella Travel&Hospitality Vision 2022 anch’essa presentata in anteprima a TTG2021. Riconnessioni che alimentano un benessere nuovo e diffuso, in cui il viaggio diventa un catalizzatore emotivo capace di offrire opportunità di cambiamento e ri-generazione. “Attraverso nuove relazioni e riconnessioni. Con persone e luoghi”.

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