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Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione
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Se la nuova meta dei viaggiatori è… l’Irraggiungibile

Non si capisce perché se per anni ci siamo fatti andare bene anche le più sfacciate repliche in cartongesso dei monumenti-icona del pianeta sorte a chilometri di distanza dagli originali, oggi generi una certa inquietudine la prospettiva di valorizzare virtualmente il patrimonio di cui ‘fisicamente’ disponiamo. Territorio, architettura, natura, cultura: di qualunque cosa si tratti, si sospetta che spalmandoli su uno schermo se ne sviliscano le capacità attrattive.
Il timore sarebbe forse superabile se si partisse da un’ineludibile premessa: il prodotto comunicato a video non deve in alcun modo essere una replica documentaria dell’originale. Deve essere tutt’altro: un inaspettato affondo nell’altrove, una fugace vertigine spazio-temporale, per capirci: una puntura di spillo. Esattamente secondo la formula sui cui da sempre si reggono le variegate repliche che in giro per il pianeta riecheggiano a proprio modo Parigi, Venezia o meraviglie similari.
Il procedimento per realizzarle sarebbe così condensato: “conoscere qualcosa di vero, ricrearlo con il minor numero possibile di particolari falsi, e in questo modo restituirne quel cuore che, nella vita reale, risulta per lo più irraggiungibile”. Così Alessandro Baricco (1) riassume l’essenza della mini-Francia replicata sulla Strip di Las Vegas, specificando che ogni duplicazione in scala di questo genere funziona più o meno allo stesso modo.
Con una minima aggiustatina, dunque, la formula potrebbe essere applicata alla comunicazione a video di luoghi e località di varia natura. Anche in questo caso infatti, il segreto non starebbe nel replicare il reale, ma nell’abilità di individuare e poi rappresentare l’Irraggiungibile.
Qualcuno ci sta già provando, lasciandoci intuire che questo misterioso Irraggiungibile potrebbe celarsi nel Tempo. Generalmente passato.
Ne è un esempio “Tear Down The Wall”, la recente iniziativa del DDR Museum e dell’agenzia creativa Virtue che, utilizzando la piattaforma Minecraft Earth, permette di ricostruire e poi riabbattere il muro di Berlino attraverso lo smartphone. L’obiettivo è mostrare virtualmente come fosse la città tagliata dal Muro, dando poi ai fruitori la possibilità di raderlo nuovamente al suolo. Gli ideatori sottolineano che il progetto è pensato per i giovanissimi, che del Muro hanno sempre solo sentito parlare, e per gli insegnanti, che possono spiegare questa pagina di storia aiutandosi con un ulteriore strumento ad hoc. Ovviamente è anche un modo per attrarre persone sul territorio e in museo.
Viaggia sempre a ritroso, affondando addirittura nelle ‘lingue morte’, la serie tv “Romulus” incentrata sulla Storia che precede la fondazione di Roma. In questo caso la novità sta nel ripescaggio della lingua protolatina, appannaggio di ormai pochissimi specialisti, fra cui le due latiniste ingaggiate per redigere i dialoghi e per offrire a tutti gli spettatori uno spaccato decisamente inedito sulla storia dell’Urbe. “In questo caso – confermano – la lingua è la soglia che consente di accedere a un Mondo Altro”. Un mondo ancora una volta scomparso e pertanto Irraggiungibile, di cui – appena possibile – qualcuno andrà volentieri a cercare le tracce nel reale Raggiungibile. Si tratta in fondo di un esercizio antico, che l’essere umano pratica da sempre, in un continuo rimbalzo fra passato e presente su cui, nei secoli, si sono arrovellati filosofi, antropologi e psicologi, senza peraltro trovare una risposta che mettesse tutti d’accordo. Un gioco affascinante e a quanto pare irrinunciabile, di cui il fisico Carlo Rovelli fornisce una spiegazione piuttosto convincente (2): “questo vivere a cavallo fra eventi passati ed eventi futuri è centrale nella nostra struttura mentale”, perché “capire il tempo significa riflettere su noi stessi”.

(1) “Il nuovo Barnum”, ed. Feltrinelli
(2) “L’ordine del tempo”, ed. Adelphi

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