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Viaggi di marketing

Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione
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21 febbraio: la Giornata delle Guide senza guida

Nel vasto assortimento di Giornate Mondiali celebrative delle più diverse varietà e sottospecie delle umane espressioni, quella della Guida Turistica, calendarizzata dal 1989 per il 21 febbraio, resta una delle meno cavalcate dalla politica italiana. Forse perché appartenente a una categoria non troppo appassionante per gli apparati istituzionali.

Siti ufficiali ricordano qua e là che “il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, ha firmato il 29 gennaio e il 17 aprile 2015 due decreti che modificheranno sostanzialmente la situazione attuale” e che tuttavia al momento “solo uno dei due decreti è stato pubblicato e quindi la situazione è ancora in fase di transizione”. Il quadro normativo permane dunque nebuloso, e nella fiduciosa attesa che la foschia si diradi, l’ultimissima indagine condotta da Isnart per conto di Confguide ricorda tristemente come l’Ente pubblico rimanga il committente di minore peso per i professionisti della narrazione della Grande Bellezza nazionale, con una quota del 6,3 per cento contro il 55,7 per cento delle agenzie di viaggi o il 39,7 per cento dei tour operator.

Potendo indicare più tipologie di committenza (la somma dei responsi è infatti superiore a 100), le guide intervistate hanno anche elencato fra i clienti più fedeli le associazioni culturali (27,7%), le scuole (25,1%) e la clientela singola privata (24%). Tutti, come si vede, in percentuali abbondantemente superiori all’Ente pubblico. Di cui faticano a comprendere l’ostilità.

“A volte – scrive in una nota Maria Paola Migliosi, presidente Confguide/Confcommercio - abbiamo persino la sensazione di essere visti come dei concorrenti da Enti e Istituzioni locali cui è affidata la gestione di parte rilevante del nostro patrimonio culturale”. Eppure nel 72,3 per cento dei casi, alle guide vengono richiesti servizi squisitamente culturali, cioè visite guidate o tour all’interno di musei, mostre, monumenti e siti archeologici.

In un’ottica di rivalutazione del patrimonio nazionale, potrebbero dunque in realtà costituire uno dei tanti possibili anelli di congiunzione fra turismo e cultura, due settori che ancora oggi faticano a dialogare e che necessitano di abili mediatori. Non ultimo, operando a stretto contatto con i turisti, le guide sono in grado di incidere in maniera rilevante sul livello qualitativo della travel experience. Ma tutto questo non pare sufficiente ad accelerare il corso della giurisprudenza.

Fortunatamente, forti anche di un bell’8,4 in pagella assegnato dagli albergatori in base ai commenti dei clienti, le nostre continuano comunque, e con successo, a praticare la loro arte di cantori degli italici tesori.
Ricercatissime dai viaggiatori statunitensi che costituiscono il 47 per cento della loro clientela, ma anche da tedeschi, francesi, britannici e spagnoli.

Apprezzate da una variegata utenza fatta di gruppi turistici (65,4%), scolastici (38,4%), di amici (21,7%), famiglie (23,9%), coppie (11,9%), single (9,6%) e businessmen (4,6%).
E dignitosamente impermeabili alle distrazioni istituzionali.

Twitter @paolaviron

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