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Turismo, non per caso

Stefano Crugnola, Agente di viaggi, per passione
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W l'Italia e il suo turismo...

Dopo due anni di vacanze italiane, quest'anno ho espatriato e ho fatto le vacanze con la famiglia in Grecia, a Mykonos, dal 12 al 26 giugno.

Una breve testimonianza, anche se aggiornata a sette giorni fa: in generale il soggiorno è andato molto bene, ma non sono mancati i primi riflessi della crisi economica di cui tutti sappiamo. Ad esempio l'hotel, senza alcun preavviso, pur essendo pubblicato da catalogo, ha deciso di non accettare più i pagamenti con le carte di credito, ma solo in contanti. La ragione era ovvia: i soldi finiscono in banca e da lì non hanno alcuna certezza di poterli utilizzare.

Infatti, è notizia degli ultimi giorni che i prelievi dai conti correnti sono pressochè impossibili. Spero davvero che nelle prossime settimane la situazione non peggiori con riflessi pratici sulla vita dei greci e anche dei turisti. Al momento la destinazione è abbastanza tranquilla e assolutamente vendibile e speriamo arrivino segnali rassicuranti  in merito.

Appena arrivato a Malpensa, presa l'auto al parcheggio, accendo la radio e apprendo dell'attentato avvenuto in Tunisia.

Il primo pensiero corre alle vittime, turisti innocenti, con l'unica colpa di aver avuto fiducia in quel Paese, dopo l'attentato subito al museo di Tunisi lo scorso marzo. Fiducia tradita nei fatti, purtroppo, dal punto di vista della sicurezza, elemento fondamentale nel momento storico che stiamo vivendo.

Subito dopo la mente corre all'aspetto lavorativo: da pochi giorni si era ricominciato a vendere pacchetti vacanza in Tunisia, e sapevo di avere alcuni clienti in viaggio proprio in quei giorni (fortunatamente erano a Djerba e la loro vacanza è andata molto bene, fino a quel venerdì, poi non sono andati in spiaggia gli ultimi due giorni).

Credevo che la Farnesina avrebbe emanato il solito 'sconsiglio' e invece, ad oggi, non è stato così, anche se nella sostanza è come se lo fosse, sia perchè i clienti non prenotano, anzi cancellano, viaggi verso questa meta, sia perchè i tour operator si stanno comportando praticamente come se fosse in essere, comportamento serio ed apprezzato, quanto inevitabile.

In settimana, inoltre, ci sono stati gravi scontri nel nord del Sinai, nome che purtroppo per la maggior parte delle persone coincide nella sostanza con Sharm el Sheikh, che ancora stenta a tornare ai fasti turistici del passato.

In sostanza, quindi, al momento circa metà delle destinazioni del corto-medio raggio (Grecia, Tunisia, Egitto) sono sotto pressione, se non addirittura fuori gioco. Pertanto la domanda sorge spontanea: può essere l'anno di rilancio per il turismo balneare italiano?

Me lo auguro, anche se ciò non dovrebbe avvenire a causa della mancata concorrenza da parte di altre mete, bensì grazie ad azioni concrete di rilancio del turismo del nostro fantastico Paese, attraendo sia turisti esteri, sia mantenendo in Italia i turisti italiani.

Ma la vera domanda è: perchè il governo non riesce a proporre un vero progetto per rilanciare davvero questo settore che potrebbe veramente essere una delle principali, se non la principale, fonte di reddito per l'intera nazione?

Mi spiace, ma al momento non lo vedo, al contrario di tante, troppe, parole e promesse non mantenute. Per non parlare delle situazioni fallimentari che da troppi anni prendono il posto di quelle che potrebbero essere buone notizie per il turismo. Ad esempio? Cosa vi ricordano nomi come C.I.T. (Compagnia Italiana Turismo, per i più giovani del settore), la stessa Alitalia quando era un'azienda pubblica, proprio come la stessa C.I.T., ma anche nella penultima versione (CAI), Promuovitalia, per la quale è appena stata avviata la procedura di fallimento, ed ENIT...?

Come prima cosa c'è da considerare che l'Italia non ha un vero ministro del turismo (non è una dichiarazione contro Franceschini, ministro dei Beni Culturali, ma solo la constatazione di un fatto: c'è solo una delega per il turismo data a lui, ma di turismo si parla, anzi si dovrebbe parlare - mai accaduto in tre anni! - in commissione X al Senato, essendo restato legato allo Sviluppo Economico, mentre la Cultura è competenza della Commissione XII, nella quale però non si parla di turismo, se non di riflesso alla cultura, appunto).

Credo che sia il primo passo per dimostrare l'importanza che il turismo ha per l'Italia e il suo governo. Si aprirebbe poi il discorso sulla figura del ministro, politico o tecnico, ecc., ma non è il caso di parlarne qui, ovviamente.

La cosa fondamentale, però, è che manca una strategia e una visione complessiva per questo nostro importante settore.

In una situazione di difficoltà come quella attuale descritta anche sopra, basterebbe anche un atto di emergenza, come ad esempio un incentivo importante per rivitalizzare il mercato interno (cioè cercare di spingere gli italiani a trascorrere le proprie vacanze in Italia). Penso ad esempio alla possibilità di recuperare fiscalmente l'iva su un pacchetto di viaggio o un soggiorno in Italia, acquistato da un fornitore italiano.

Che ne pensate? Sarebbe una cosa utile sia per i clienti sia per gli addetti italiani nel turismo (agenzia, tour operator, hotels, ecc.) anche nei  confronti di società straniere, che spesso risultano più competitive per il semplice fatto di non pagare le tasse in Italia. In tal modo anche le casse italiane ne trarrebbero un beneficio maggiore, visto che noi operatori italiani paghiamo le tasse.

Certo, servirebbe un atto di coraggio da parte del governo, che però in altre occasioni ha dimostrato di saper prendere provvedimenti di emergenza, anche se alcune volte in senso negativo, purtroppo.
In ogni caso la situazione va affrontata subito, perchè ormai la stagione è in corso e ogni giorno è prezioso.

Non sono certo fiducioso che ciò accada, ma lo considero una piccola cosa, tra le molte, che si potrebbero, e dovrebbero, fare per il rilancio del turismo, convinto però che serva un progetto molto più ampio che parli sia di incoming sia di outgoing, entrambi importanti per l'economia italiana e con pari dignità.

Leggi anche: incoming
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