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Villa Mangiacane,
il lusso a Firenze
tra Michelangelo
e Machiavelli. Le foto

di Alessia Noto

Un passato importante, di cui forniscono prova le planimetrie conservate alla Galleria degli Uffizi. La storia di Villa Mangiacane, boutique hotel situato nella campagna fiorentina e parte della collezione Small Luxury Hotels, ha le sue radici nel Rinascimento e deve il suo inizio al genio di Michelangelo Buonarroti messo al servizio della famiglia Machiavelli.

“C’è proprio un albero genealogico della tenuta”, spiega l’architetto Salvatore Manca, direttore comunicazione della Villa, dal 2001 di proprietà dell’imprenditore sudafricano Glynn Cohen e della moglie Nadiia Cohen.  

La famiglia Machiavelli
La storia ha inizio intorno al XV secolo. “Il padre di Michelangelo aveva un attività a San Casciano, non molto lontano da qui”, racconta Manca. Da qui la scelta dell’artista di progettare la dimora, su cui è intervenuto anche il Vasari, per la famiglia Machiavelli, proprietaria della struttura fino all’insediamento della famiglia Mazzei. Lo stesso Niccolò sembra abbia soggiornato nella dimora durante il suo esilio e nei suoi luoghi abbia iniziato la stesura de ‘Il Principe’.

Oggi è una tenuta di charme a forte vocazione wedding e internazionale. Tra i suoi ospiti si annovera anche lo scrittore del ‘Codice Da Vinci’ Dan Brown. “Lavoriamo principalmente con il pubblico americano, ma abbiamo anche un bacino orientale. Ci scelgono dalla Cina e dall’India per i matrimoni, ma anche da Israele”.

Il boutique hotel
Boutique hotel dal 2007 per volere della famiglia Cohen, il complesso si compone di due strutture: Palazzo Machiavelli, con le sue 10 suites con vista sul Duomo di Firenze; e Villa Mazzei, che dispone di 18 camere. I clienti possono scegliere se optare per la formula hotel, prenotando una o più camere, o affittare le intere strutture. I prezzi oscillano tra i 10mila e i 12mila euro a notte, a seconda della stagione.

All’interno, camere affrescate e opere d’arte provenienti da tutto il mondo. “Cohen ha voluto creare una struttura ricettiva in grado di accogliere il mondo. Ha voluto, perciò, dare identità a ogni camera, inserendo elementi di design e di artigianato proveniente dall’India, come i letti king rivestiti in argento, mobili dall’Africa. Nel giardino si possono trovare statue provenienti dallo Zimbabwe”.

Ma Villa Mangiacane gode anche di un’area esterna di oltre 600 acri con vigne e oliveti, che danno vita a produzioni di pregio che fanno parte del consorzio del Chianti. “Abbiamo una cantina, guidata da Antonio Spurio, e di recente abbiamo avviato una riconversione al biologico”, spiega Manca. Qui si produce il Super Toscano.

I servizi
A disposizione della clientela un eliporto, un wedding planner per le cerimonie, auto privata e due caricatori Tesla per chi arriva con veicoli elettrici.

Tra le esperienze “offriamo viagi in mongolfiera - svela Manca -: si parte dalla Villa e si fa il giro lungo la campagna circostante; tour in auto da corsa; giri in Vespa lungo la campagna toscana, soluzione molto richiesta dalla clientela americana; e poi c’è l’arte. Chi soggiorna nella nostra struttura ha la possibilità di scoprire i musei di Firenze e il Rinascimento”.

Nei prossimi mesi la struttura ha il calendario pieno. “Abbiamo 40 eventi extralusso prenotati tra primavera e autunno”, dice Manca. Nel frattempo, si punta il mirino verso nuovi mercati. “Stiamo guardando con interesse al mercato coreano, un target molto interessato al vitilvinicolo. Il mercato orientale si sta avvicinando molto, anche i Giapponesi sono affascinati”.

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