Quasi due mesi dopo la scomparsa del jet MH370 tutte le ipotesi restano aperte.
Il nuovo rapporto diffuso ieri dalle autorità malesi, come si legge su Corriere.it, conferma una grande confusione nella notte dell’8 marzo, ma non porta a risultati concreti.
Dal rapporto emerge che i controllori si sono accorti della sparizione del jet ben 17 minuti dopo l’evento: l’ultimo contatto radio è avvenuto infatti alle ore 1.19, mentre i controllori vietnamiti si sono rivolti ai malesi solo all’1.38. Inoltre le ricerche sono scattate con quattro ore di ritardo.
In assenza di risultati concreti nelle ricerche in Australia c’è spazio per teorie alternative, come quelle che si concentrano sull’area del Golfo del Bengala, che per adesso si sono concluse con un nulla di fatto.
Intanto cresce la rabbia dei parenti dei passeggeri, dato che i malesi hanno chiuso il centro di informazione di Pechino.
