Ultimo aggiornamento alle 10:54
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Rivoluzione
Ryanair:
"Sulle tracce
di Ikea"

di Lino Vuotto

“Il modello da seguire è quello di Ikea o di H&M: dopo anni passati a focalizzarsi sul low cost ora bisogna cambiare aggiungendo progressivamente nuove opzioni e migliorare continuamente il servizio”.

Il ceo di Ryanair Michael O’Leary e il chief marketing officer Kenny Jacobs chiamano a raccolta la stampa a Londra per spiegare le prossime tappe della rivoluzione della compagnia, che ha già portato all’apertura alle vendite in agenzia (con l’ingresso in Travelport come primo gds per la distribuzione) o alla semplificazione delle prenotazioni su internet; senza dimenticare il taglio alle sovratasse (dal sapore di veri e propri salassi) per le carte di imbarco e una maggiore flessibilità sul bagaglio a mano.

L’occasione è l’imminente ingresso del primo dei 175 Boeing in arrivo nella flotta, piano che dovrebbe consentire alla compagnia di raggiungere la soglia dei 110 milioni di passeggeri all’anno, quasi trenta in più rispetto agli attuali 81, e senza tenere in conto il progetto lungo raggio ‘New York a 10 euro’, il cui avvio non potrà avvenire prima di 5-6 anni, ha spiegato O’Leary.

Come fare per riempire gli aerei, oltre alla promessa di tariffe convenienti, che rimane il cavallo di battaglia del vettore? Ryanair seguirà due rotte, hanno spiegato i top manager alla stampa: catturare i target delle famiglie e del business travel e atterrare progressivamente negli aeroporti principali, come già avvenuto con il piano per Roma Fiumicino. E magari chiedere una collaborazione sempre più determinante alle agenzie.

Primo passo concreto, intanto, sarà il rilascio del nuovo sito, il mese prossimo, per poi lanciare l’app mobile. “Le prenotazioni da maggio ad agosto sono in aumento del 5 per cento – ha concluso Jacobs – ci sembra un buon punto di partenza”.

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