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Low cost,
ma in agenzia
Volotea
detta la linea

di Andrea Guerra

Una pausa di riflessione prima di preparare il secondo assalto all'Italia; giusto il tempo per bussare di nuovo alle porte delle agenzie e aumentare le vendite intermediate. Almeno del 50 per cento.

Volotea, la low cost nata con la filosofia del 'piccolo è bello', imbocca la via del consolidamento. Il 2014 sarà un anno in cui confermare  risultati raggiunti in due anni di vita in vista del 'grande assalto' del 2015. Oltre 1 milione e 800mila passeggeri trasportati in tutto il network, più di 25mila voli. Numeri che passano anche dal canale degli agenti di viaggi.

E che si debba continuare a tenere il trade in alta considerazione ne sono convinti, in casa Volotea. Tanto che il vettore ha previsto una serie di investimenti mirati: "Al momento il venduto in agenzia di viaggi rappresenta circa il 20 per cento del nostro fatturato. Ma abbiamo intenzione di crescere in questo segmento: entro l'anno vogliamo arrivare fino al 30 per cento", lancia la sfida Valeria Rebasti, commercial country manager per l'Italia di Volotea.

"Per raggiungere questo obiettivo si deve investire: è un segnale positivo il fatto che siano in crescita i tour operator che scelgono di collaborare con noi. Ci è voluto tempo ma ora ci siamo fatti conoscere, ci siamo affermati sul mercato. E gli operatori si fidano. La crescita di questi rapporti di collaborazione si traduce poi in una crescita del venduto in agenzia di viaggi".

Crescita e consolidamento. Volotea è pronta per spegnere la sua seconda candelina e promette che l'Italia rimarrà al centro dei suoi piani aziendali: "Per l'estate incrementeremo le nostre frequenze in partenza dall'Italia del 26 per cento: oggi copriamo 17 scali e vantiamo 55 rotte. Non male per una compagnia 'piccola', come noi", conclude Rebasti.

Leggi anche: Volotea, Valeria Rebasti
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