Bond, ultima frontiera dell’industria turistica. Le grandi aziende del comparto stanno scegliendo la strada della finanza per crearsi serbatoi di risorse capaci di rimettere in moto la macchina della riorganizzazione e del rilancio.
È il caso di Air France-Klm, che si butta sul mercato obbligazionario con l’emissione di un bond convertibile sino a 550 milioni di euro, con la sottoscrizione dello stesso Stato francese. I piani del Gruppo franco-olandese mirerebbero a destinare il 60 per cento del ricavato a Air France, mentre il restante 40 per cento andrebbe a Klm.
Debutto al Nasdaq di Dubai, invece, per il bond Emirates, con la quotazione di un Sukuk da un miliardo di dollari. Ambizioso l’obiettivo dell’operazione: supportare il piano dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum sovrano di Dubai, di posizionare l’emirato come capitale dell’economia islamica. Il bond emesso da Emirates è stato venduto con successo agli investitori in Medioriente e Nord Africa, ma anche in Europa e Asia.
Ad Air France e Emirates si aggiunge Meliá Hotels International. Anche la compagnia alberghiera spagnola è stata tentata dal business dei bond per ristrutturare il debito e aumentare la quota capitale di mercato fino al 50 per cento, e ha deciso l’emissione di obbligazioni convertibili in azioni per un valore complessivo di 200 milioni di euro, della durata quinquennale e con un interesse fisso annuo non superiore al 4,5 per cento. "Le prospettive del settore alberghiero, che nel 2013 ha registrato un trend positivo del revPar a livello globale - ha detto Gabriel Escarrer Jaume, vicepresidente e consigliere delegato di Meliá Hotels International -, combinate con la crescita dei mercati emergenti più redditizi, ci consentirà, insieme alla vendita di beni, di rispettare l’impegno di eliminare gradualmente il debito della società".