Ultimo aggiornamento alle 10:52
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Winteler, Caselle:
"Faremo intese
con il trade"

di Remo Vangelista

Il rombo di un jet militare interrompe il discorso. Uno sguardo alla pista e poi Daniel John Winteler riprende la sua 'campagna di marketing'.

Da qualche settimana occupa la poltrona di amministratore delegato della società di gestione dell'aeroporto torinese e riunioni e appuntamenti si moltiplicano. Tra i corridoi raccontano che la condivisione e il coinvolgimento sono all'ordine del giorno. Le riunioni hanno preso ritmo e le idee non mancano.

"Chiariamo subito che sono arrivato in una società dinamica, con una parte operativa molto forte e competente”.

Scusi Winteler, ma cosa manca allora?
Serve un atteggiamento diverso sotto il profilo commerciale. I clienti dobbiamo andare a cercarli. Sono finiti i tempi d’oro.

Lei parla di eccellenza operativa, ma alla clientela servono rotte.
Vero, infatti sappiamo che è necessario mostrare il vero valore di questo aeroporto, ma partiamo con il vantaggio operativo. Non è poco.

Cosa serve per sviluppare l’aeroporto di Torino?
Dobbiamo correre, sviluppare velocemente con grande applicazione commerciale. Bisogna alzare il livello di attenzione nei confronti della clientela e degli operatori.

Quali sono le debolezze attuali di Caselle?
I rapporti con gli operatori sono abbastanza rari e bisogna cambiare marcia. Voglio fare qualcosa insieme alla distribuzione per capire le esigenze delle agenzie. Noi siamo il punto di incontro tra domanda e offerta e dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di scegliere l’aeroporto di Torino.

Altrimenti non manca la scelta…
Abbiamo Malpensa vicino e dobbiamo essere competitivi. In poche settimane stiamo mettendo in moto un piano di lavoro ambizioso.

Valutate la possibilità di creare una partnership con lo scalo di Cuneo ?
Non abbiamo trattative in corso. Direi che tra Torino e Cuneo deve esserci un rapporto tra aziende presenti sul mercato.

Niente di più?
Faremo delle valutazioni per carità, ma al momento non c’è nulla.

Concentrazione massima sul network?
Bisogna lavorare per riportare a casa alcuni collegamenti persi per strada.

Non sarà facile…
Vero, però noi possiamo offrire un buon bacino di utenza per alcune rotte europee. Mi vengono in mente Vienna e Amsterdam.

Molto da fare anche sulle rotte domestiche. Cosa prevedete?
Inutile dire che il nostro focus principale riguarda la direttrice Nord-Sud Italia. Bisogna rimettere in piedi un network di livello.

Trattate con Alitalia?
È un grande partner che movimenta oltre un milione di passeggeri l’anno. Dobbiamo trovare nuove intese, mi pare evidente.

Le linee Nord-Sud Italia può gestirle anche un vettore straniero?
Perché no.

Intanto strizza l’occhio anche alle low cost.
Con Ryanair lavoriamo bene e se portano traffico noi siamo pronti a discutere. Penso al lavoro fatto con Vueling, che ha portato nuovi collegamenti.

Serve una programmazione di respiro anche da parte delle compagnie?
Bisogna evitare di aprire rotte per poi chiuderle dopo pochi mesi. La crisi economica complica l’attività, ma noi offriamo un bacino di traffico interessante e lo dimostreremo. Basta aspettare.

Cosa?
Qualche mese e arriveranno nuovi operatori. Parliamo con molti player e con qualcuno siamo in fase avanzata. Siamo veloci e lo dimostreremo.

Twitter @removangelista

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