Iberia e i sindacati si sono accordati sulla necessità di ricorrere a un mediatore indipendente per facilitare le negoziazioni sul previsto taglio di 3.800 posti di lavoro da parte del vettore.
Il governo, come dichiarato dal ministro dei Lavori Pubblici Ana Pastor, è preoccupato per l'ulteriore impatto negativo che il piano Iberia potrà avere sul già allarmante tasso record di disoccupazione del Paese, così come sull'immagine negativa che l'ondata di scioperi sta creando sulla destinazione dal punto di vista turistico.
Per protestare contro tagli e riduzione del salario, infatti, i dipendenti hanno proclamato, tra febbraio e marzo, tre settimane di sciopero.
"Le cose si stanno muovendo nella direzione giusta - ha detto Pastor in Parlamento - e ci può essere un accordo tra le due parti".
Tuttavia, nonostante Iberia e sindacati abbiano accettato la mediazione Nieves Garcia, a capo del settore aereo per il secondo sindacato spagnolo, Ugt, ha dichiarato che non si rinuncerà agli scioperi fino a quando il vettore non sospenderà il suo piano di riduzione dei posti di lavoro.
Dal canto suo Iberia ha riferito che i tagli sono necessari per la sua sopravvivenza.
