Ultimo aggiornamento alle 11:28
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Trasporto aereo in chiaroscuro nell'analisi Istat

Trasporto aereo tra luci e ombre nei dati diffusi dall'Istat. L'istituto nazionale di statistiche ha diffuso nei giorni scorsi i dati del settore aviation in Italia relativi al 2011, anno in cui si registra sì un aumento del traffico passeggeri a +6,4 per cento, ma con una quota di mercato in calo per i vettori italiani. Tra il 2007 e il 2011, rileva infatti l'Istat, l'utilizzo di aerolinee italiane è passato dal 56 al 40 per cento.

Nel complesso, il 2011 ha visto il movimento di aeromobili negli scali nazionali crescere dello 0,2 per cento sull'anno precedente, dopo il +3 per cento registrato nel 2010. Nonostante queste dinamiche positive, il livello del traffico aereo rimane ancora inferiore di oltre il 6 per cento rispetto a quello del 2007, prima della crisi globale.

Sul fronte passeggeri, aumentano del 7,7 per cento quelli trasportati su voli di linea, con incrementi significativi sia per le rotte nazionali (+6,9 per cento) sia per quelle internazionali (+8,4 per cento). Diminuiscono invece del 14,5 per cento i pax legati al segmento charter, sia nel traffico internazionale (-14,9 per cento) sia, in misura più lieve, in quello nazionale (-7,6 per cento).

Gli aeroporti che registrano i maggiori incrementi  secondo l'Istat sono Venezia (oltre 1,7 milioni in più sul 2010, pari al +25,3 per cento), Roma Fiumicino (circa 1,5 milioni, +4,0 per cento), Milano Linate (circa 769 mila, +9,3 per cento), Bergamo (circa 750 mila, +9,8 per cento) e Palermo (circa 627 mila, +14,5 per cento).

La percentuale di passeggeri che utilizza voli low cost è pari al 46 per cento, ma scende al 28 per cento se si considerano solo le linee aeree italiane.

L'Italia, con una quota del trasporto europeo pari al 9,6 per cento, si colloca al quinto posto nell'Ue per numero di passeggeri trasportati, dopo Regno Unito (16,5 per cento), Germania (14,5 per cento), Spagna (13,5 per cento) e Francia (10,9 per cento).

Leggi anche: Istat, traffico aereo
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