La Iata rivede le stime di bilancio per il 2012.
Le previsioni dell'associazione mondiale delle compagnie aeree indicano un netto rialzo rispetto ai pronostici di giugno scorso: 4,1 miliardi di dollari di utili anziché 3 miliardi.
La ragione di questo miglioramento starebbe, secondo quanto ipotizzato da Iata, nella capacità, da parte dei vettori, di riorganizzarsi, di investire nel rinnovamento delle flotte, in una maggiore efficienza e gestendo con oculatezza la capacità e il consolidamento.
Misure e strategie che stanno consentendo la ripresa, ma che non sono ancora sufficienti a ripetere la performance del 2011.
Per quanto riguarda il 2013, la Iata stima profitti sino a 7,5 miliardi di dollari con un incremento sul 2012, ma sempre al di sotto dei risultati realizzati nel 2011.
"L'aviazione ha un ruolo importante da svolgere nell'economia globale – ha ribadito Tony Tyler, direttore generale e ceo della Iata -. La crescita è l'unico modo di procedere dell'industria aeronautica, per stimolare economie stagnanti e robusti mercati emergenti".
Sul fronte europeo, le compagnie aeree stanno, tuttavia, registrando la più grande perdita rispetto ad altre macroaree: 1,2 miliardi di dollari, meno rispetto agli 0,1 miliardi stimati in precedenza.