Ultimo aggiornamento alle 12:58
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Le compagnie Usa contestano la carbon tax sui vettori extraeuropei

di silvana piana

Le compagnie aeree americane protestano contro l'estensione del controllo sulle emissioni di CO2 anche ai vettori non europei. Secondo disposizioni Ue, infatti, a partire dal 1° gennaio 2012, le aerolinee che incidono per circa il 3% sulle emissioni globali dannose per l'ambiente dovranno acquistare, come per altri settori industriali, 'permessi di inquinamento' per volare in Europa, con una carbon tax sui decolli e atterraggi pari al 15% delle emissioni. I vettori Usa si aggiungono alla protesta scatenata dalle compagnie cinesi che, al recente salone aeronautico di Le Bourget, avevano bloccato gli acquisti di nuovi aeromobili come forma di protesta contro i diktat dell'Unione europea. Per quanto attiene più strettamente le linee aeree statunitensi, queste contesterebbero principalmente il costo aggiuntivo richiesto dalla Gran Bretagna  e chiedono che venga dimostrato, dai Governi, che i fondi raccolti vengano usati soltanto per proteggere l'ambiente.

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