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Caro traghetti: la replica di Onorato, Moby

di Lino vuotto

Vincenzo Onorato, armatore della Moby, non ci sta e rimbalza le accuse sugli aumenti a un'altra fonte: i petrolieri. La questione del caro-traghetti in Sardegna sta assumendo una portata sempre più ampia: prime le proteste degli addetti ai lavori, agenzie di viaggi in testa, poi l'indagine antitrust, infine l'ipotesi di class action. Una levata di scudi che ha portato anche a un'audizione in Commissione Trasporti dei responsabili delle compagnie. Ora esce allo scoperto anche Onorato che, dalle pagine del quotidiano La Stampa, difende le scelte fatte e ricorda: "Abbiamo appena chiuso un bilancio con 20 milioni di perdite e non possiamo continuare a perderci". Il patron di Moby sposta quindi l'attenzione sulle compagnie petrolifere, sottolineando che esiste un cartello che non sarà mai colpito, mentre nega fermamente l'esistenza di accordi tra i traghetti. Onorato cita poi la Francia come esempio per il sostegno da parte del Governo, che finanzia con 12 euro a passeggero, cifra con la quale non ci sarebbero stati aumenti. Quanto ai rischi sul turismo in Sardegna dice: "Che interesse avrei a non portarvi i turisti: è il mio business".

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