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Caro fuel, Qantas taglia rotte e riduce la capacità

di Stefania Galvan

Disastri naturali e petrolio alle stelle. Ecco le due principali ragioni della riduzione di rotte e flotta per Qantas. Il vettore australiano, in seguito agli accadimenti che hanno interessato Giappone, Australia e Nuova Zelanda e al crescente prezzo del greggio, ha deciso di ridurre le capacità sul proprio network. "Il rialzo del costo del petrolio è l'avversario più temibile da fronteggiare - commenta Alan Joyce, ceo di Qantas -; a settembre 2010 il costo al barile era attorno agli 88 dollari. Attualmente siamo a 131 dollari. Stimiamo che, nella seconda metà dell'anno, il greggio graverà sui nostri bilanci per 2 miliardi di dollari". Per contenere i costi la crescita della capacità domestica di Qantas, stimata di 14 punti percentuali, è stata ridotta al più 8%, mentre quella internazionale non sarà più del 10, ma del 7%. Inoltre saranno sospesi i voli per il Giappone, almeno sino alla fine di agosto, e saranno ritirati dalla flotta due B767 ancora in servizio. "Vogliamo ridurre ovunque possibile - commenta Joyce -, anche a costo di lasciare servizi rodati".

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