Ultimo aggiornamento alle 10:38
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L'idea di Garavaglia
per il risanamento
dei Comuni italiani:
la tassa d'imbarco

Una sorta di tassa di soggiorno aggiuntiva, fino a 3 euro a persona, per finanziare il risanamento del debito dei Comuni italiani che sottoscrivono un patto ‘virtuoso’ con il Governo. L’idea è dell’ex ministro del Turismo Massimo Garavglia, che intenderebbe applicare una tassa di imbarco ai passeggeri degli aerei, delle navi da crociera e dei traghetti.

Garavaglia, insieme ai leghisti Testor e Dreosto, ha depositato in Commissione Bilancio al Senato un emendamento che sblocca l’operazione attraverso un prelievo diretto all’emissione del biglietto da parte delle compagnie di navigazione o aeree, oppure – come riporta La Stampa – delle agenzie cui è affidato il servizio.

La misura era inizialmente riservata ai Comuni in dissesto, ma ora è stata estesa a tutti i capoluoghi di provincia con i bilanci in pari, ma con un indebitamento superiore ai mille euro pro-capite. L’emendamento di Garavaglia fa riferimento al decreto legge 50 del 2022 firmato dal governo Draghi e fatto proprio dall’esecutivo Meloni, che mancava soltanto dello strumento d’incasso.

Le reazioni
Tra le città metropolitane che hanno già stipulato il patto con l’esecutivo c’è Genova, che ha già innalzato l’aliquota addizionale Irpef, preparando le carte per applicare la tassa sui biglietti d'imbarco: 3 euro a persona per i passeggeri dei traghetti e delle navi da crociera (aerei esclusi, al momento). L’incasso previsto è di poco inferiore ai dieci milioni.

Venezia, continua La Stampa,  starebbe pensando al prelievo sui soli passeggeri degli aerei, Napoli e Palermo sarebbero orientati alla tassa per i viaggiatori su tutti e tre i vettori.

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