Ultimo aggiornamento alle 08:30
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Roma-Milano, il ritorno:
riparte la sfida treni-aerei

di Lino Vuotto

Un improvviso e inatteso ritorno. È stata la tratta storica dell’Italia che vola, la Milano Linate-Roma, soprattutto quella che lo fa per lavoro e che ha bisogno di molte opzioni per muoversi. Ed è stata la tratta che ha generato liti e discussioni tra le compagnie aeree, alcune finite anche a carte bollate, tra chi accusava di non trovare spazi in un mercato dominato da Alitalia e chi provava ad accontentarsi di orari di seconda scelta, salvo dovere poi ripiegare perché nelle fasce orarie sbagliate i risultati non ci sono. Poi il rapido declino sotto i colpi pesanti inferti da un’Alta velocità ferroviaria capace di ribaltare le abitudini e la domanda.

La situazione
Qualcosa sta nuovamente cambiando? Siamo di fronte a un ritorno al passato, a un altro cambio di direzione con l’ago della bilancia a favore dei voli? Forse è ancora presto per dirlo, ma sicuramente qualche segnale negli ultimi tempi è arrivato e l’aumento dell’offerta, in un periodo in cui i vettori non possono permettersi mosse sbagliate, indica che la domanda potrebbe avere ricominciato ad aumentare.

Non a caso Ita Airways ha appena annunciato l’aumento delle frequenze sulla Linate-Fiumicino che verranno portate a 15 per ogni direzione; un incremento accompagnato però anche dall’inserimento di una serie di servizi aggiuntivi per andare a catturare ogni tipo di target, ma in particolare chi viaggia per affari e vuole garanzie di puntualità e servizio accurato.

La novità Aeroitalia
E sull’asse prova a inserirsi anche un altro vettore smanioso di trovare spazi sia sul mercato dei voli interni sia sui collegamenti da e per l’estero, Aeroitalia. La compagnia voluta da Efremovich ha però scelto l’altro scalo, Milano Bergamo, ormai sempre più richiesto e comunque più comodo rispetto a Malpensa. Partirà con tre collegamenti al giorno per poi salire a quattro subito dopo le festività.

Il fenomeno andrà tenuto sotto osservazione e se la domanda è veramente in salita lo si capirà se altri vorranno inserirsi sul mercato. Certamente qualcosa sembra essersi incrinato nell’idillio tra treni veloci e clienti e non è da escludere che il fenomeno dei ritardi cresciuti ultimamente abbia fatto stancare qualcuno. Che però non può fare a meno di viaggiare.

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