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Rebasti, Volotea:
“I segreti low cost?
Tutta una questione
di ancillary”

di Lino Vuotto

I più giovani probabilmente non hanno neanche mai sentito parlare della Go Fly, low cost creata da British Airways nel 1998 e venduta a easyJet due anni dopo, creando il primo polo no frills della Gran Bretagna. Valeria Rebasti, country manager Italy & Southeastern Europe di Volotea, ha iniziato la sua carriera lì e ha visto cambiare questo settore che ha trasformato il trasporto aereo conquistando i clienti a suon di prezzi bassi e costi aggiuntivi per ogni servizio in più acquistato.

“Alle origini acquistare voli low cost significava comprare via call center principalmente, avere biglietti cartacei semplici, non potere scegliere il posto a bordo – racconta a TTG Italia -. Questo ti permetteva di mettere in vendita un volo Go da Roma a Milano a 300mila lire andata e ritorno. Più o meno la metà del resto del mercato”. Ryanair, Go, easyJet in Europa, Southwest negli Usa hanno iniziato così, una scommessa destinata a rivoluzionare completamente il trasporto aereo: “Il sistema funzionava e allora è scattata l’evoluzione che ha portato a quello che le low cost sono adesso – prosegue -. All’inizio c’era tanta diffidenza. Ricordo che ci chiedevano: ma come è possibile, ci fate pedalare a bordo?”.

Il boom
Dallo scetticismo al boo sono passati alcuni anni, anni di trasformazione e di evoluzione: “Il filone giusto è stato quello delle ancillary – commenta la manager -: tenere i prezzi bassi facendo però pagare i servizi aggiuntivi, dalla scelta del posto al bagaglio aggiuntivo. E la cosa curiosa è che oggi anche le legacy usano lo stesso sistema, anche se con meccanismi diversi”. Una parte del mercato ha anche deciso di rinunciare alle agenzie di viaggi per le vendite: “Noi di Volotea abbiamo percorso una strada diversa – dice – le vendite intermediate sono troppo importanti”.

Le prospettive
Ma sarà possibile andare avanti a lungo con i prezzi stracciati considerando i costi attuali? “Sotto i 19 euro come prezzo di partenza è impossibile – conclude – e poi bisognerà vedere come si evolverà la situazione attuale”. E come reggerà il meccanismo delle ancillary.

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