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Malpensa e Linate con il piano aeroporti
Brunini, Sea: “Nessuna preoccupazione”

di Gaia Guarino

È di pochi giorni fa la notizia che ha messo sotto i riflettori lo scalo di Milano Linate in merito alla possibilità di limitarne le connessioni intercontinentali operate, seppure non direttamente, attraverso altri hub europei con l'inserimento di un doppio check-in. Si tratta di una mossa che andrebbe a svantaggio del city airport meneghino e delle compagnie aeree, o semplicemente di una naturale organizzazione del sistema aeroportuale di Linate e Malpensa?

A esporsi sulla questione è Armando Brunini, ceo di Sea che subito precisa come l'attuale decreto già preveda il posizionamento di Malpensa come hub per chi desidera viaggiare su rotte intercontinentali e quello di Linate come city airport, dunque con collegamenti di corto-medio raggio. "L'idea di fondo", spiega, "è quella di creare un sistema armonico, ma al momento questo decreto non è esecutivo e vedremo se lo sarà mai veramente". Lo scopo di questa chiara caratterizzazione dei due scali è quello di evitare le cosiddette fughe di traffico, specializzando gli aeroporti e facendo sì che proprio questo tipo di operazioni via Linate non tolga massa critica a Malpensa e, di conseguenza, la possibilità di potenziarne il network intercontinentale. "Questa è la ratio del decreto già esistente", aggiunge.

Le ipotesi
"Cosa abbia in mente Enac non lo so, ma se questo decreto venisse attuato sarebbe nello spirito della pianificazione delle nostre strutture, con Linate miglior city airport d'Europa e importante per il business, e Malpensa, al contrario, grande aeroporto con vocazione internazionale a disposizione degli altri segmenti di traffico".

Come conclude Brunini, il nuovo decreto dovrà essere scritto dal Governo, la Commissione Europea ha presentato i propri commenti e poi sarà Enac a dovere intervenire.

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