Ultimo aggiornamento alle 08:36
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Lufthansa su Ita Airways
“Ecco il nostro progetto”

“Chiunque avesse dei dubbi dovrebbe dare un’occhiata alla Svizzera, all’Austria o al Belgio. Swiss, Austrian Airlines e Brussels Airlines fanno sì parte del gruppo Lufthansa, ma mantengono i loro marchi, la loro identità locale e servono gli hub dei loro Paesi di origine, compresi i collegamenti a lungo raggio da e verso questi Stati”. Esce sempre più allo scoperto il ceo del gruppo Lufthansa Carsten Spohr (nella foto) in merito al progetto di acquisizione della maggioranza di Ita Airways in cordata con Msc.

Il manager appare molto deciso a giocarsi tutte le carte per battere la concorrenza dei due fondi, Certares (insieme a Air France-Klm e Delta) e Indigo Partners, per portare a termine  un’operazione che ricorda in tutto e per tutto quelle effettuate in passato con Swiss, Austrian e Brussels, come spiega lui stesso in un’intervista pubblicata da Corriere.it: “Se guardiamo alla vicenda che ha portato da Alitalia a Ita – spiega -, diciamo che noi qualche esperienza nel rilancio di compagnie nazionali ristrutturate ce l’abbiamo. Non abbiamo investito in Swissair, ma l’abbiamo fatto — e siamo molto felici — in Swiss che è la versione ristrutturata di Swissair. Non abbiamo messo soldi in Sabena, ma siamo felici dell’investimento in Brussels Airlines che è Sabena ristrutturata”.

I dubbi del Parlamento
Nel Parlamento italiano tuttavia c’è chi esprime dubbi sul valore di una vendita di questo tipo, timori che Ita possa essere ‘schiacciata’ dal colosso tedesco, perdendo la propria identità e diventando una ‘succursale’ di Lh. Al contrario nell’operazione Ita il ceo vede una grossa opportunità reciproca, esaltando il ruolo che potrebbe avere Fiumicino, che Spohr immagina come l’hub del Sud Europa per tutto il gruppo.

Il cambio di passo
In merito alla decisione di entrare nella partita dopo avere più volte detto di no ad Alitalia, Carsten Spohr chiarisce: “Non avremmo investito in Alitalia, ma penso che il presidente Alfredo Altavilla abbia fatto un grande lavoro nel creare una Ita che è una copia del modello di business che ci ha visti coinvolti già in Svizzera e Belgio. Per questo siamo interessati a lavorare con loro così come spero loro siano interessati a farlo con noi perché, come ho detto, siamo già il principale vettore da e per l’Italia sui voli intercontinentali”.

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