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Il progetto di Ryanair: “Rilanciamo noi l’Italia”

di Lino Vuotto

A chi gli chiede il motivo delle sue assidue recenti frequentazioni con l’Italia, il ceo di Ryanair, Michael O’Leary risponde serio: “È la stessa domanda che mi fa mia moglie e io ho dovuto confessare che ho due amanti, una a Roma e una a Milano e che anche loro hanno bisogno di attenzioni. Del resto dopo 18 mesi di confinamento a casa con una moglie e 4 figli, non vedevo l’ora di tornare (e spesso) nel Paese che amo, dove si mangia e si beve divinamente”.

Sono lontani i tempi degli eccessi e delle provocazioni a cui ci aveva abituati, ma il manager non rinuncia alla battuta pronta per strappare un sorriso alla platea di giornalisti convocati per la presentazione dell’orario invernale sugli scali di Malpensa e Milano Bergamo. Dopo la tappa mattutina di Roma, O’Leary è approdato allo Sheraton Diana Majestic di Milano per raccontare come e perché questo sarà l’inverno della svolta e come e perché l’Italia farà da testa di ponte in questa rincorsa alla normalità.

Un country manager
“Stiamo cercando un country manager per la Penisola – ha confermato a TTG il ceo – perché era ormai giunto il momento di avere una persona sul territorio, che oggi per noi è il secondo mercato in assoluto e dove vogliamo continuare a crescere. E la risposta è stata impressionante: sono arrivate 3mila candidature per un solo posto”. Quanto ai tempi per l’entrata in servizio della nuova figura manageriale, O’Leary stima che entro la fine di ottobre dovrebbe essere operativo.

La programmazione invernale
A livello di programmazione, lo schedule per la winter prevede un totale di 550 rotte, di cui 100 a livello domestico. 125 di queste saranno appannaggio di Malpensa e Bergamo, dove saranno posizionati rispettivamente 8 e 20 aerei, “molti dei quali saranno i nuovi B737 in fase di consegna”, aggiunge. E poi arriveranno anche le nuove basi di Torino e Treviso, che porteranno a 16 il totale in Italia.

Il ruolo in Italia
Ma al di là dell’operatività, nella strategia di Ryanair c’è un cambio di marcia su un altro fronte, una richiesta di avere un ruolo più centrale anche nelle scelte e nell’impostazione a livello nazionale. Non a caso si è tenuto prima un incontro con i ministri Garavaglia e Giorgetti per illustrare le proprie richieste per potere rilanciare il settore e smuovere la macchina del turismo (una su tutte l’eliminazione dell’addizionale comunale) a cui ha fatto seguito un vertice con il presidente Enac Pierluigi Di Palma, al quale è stata fatta esplicita richiesta di attivare incontri ai quali possano partecipare non solo le compagnie italiane, ma tutte quelle che operano sul territorio nazionale, per trovare strategie comuni e smuovere il mercato.

Crediamo di potere essere determinanti per il rilancio del turismo – ha poi concluso il ceo della low cost -; secondo le nostre previsioni la prossima estate i movimenti saranno ancora concentrati sul corto raggio e l’Italia in questo senso ha una grande occasione da sfruttare. Noi possiamo essere da supporto con l’aumento della capacità e delle rotte”.

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