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FlixBus e Anav si interrogano sul futuro dei viaggi in bus

L'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori aderente a Confindustria e FlixBus sono stati fra i relatori di un convegno organizzato per delienare presente e futuro del trasporto in autobus.  

Nel corso della discussione, Anav e FlixBus si sono confrontati sulle conseguenze dell’epidemia sul settore e sulle modalità con cui le imprese hanno fatto fronte alle mutate esigenze dei passeggeri, adattando il proprio servizio alla domanda crescente di misure di tutela da parte della clientela e successivamente sugli step da intraprendere per agevolare il rilancio del comparto.
Innanzitutto, si è fatto focus sul processo di implementazione delle misure di sicurezza, che in più occasioni ha dovuto fare i conti con la discontinuità di una regolamentazione in continuo mutamento, oltre che con l’esistenza di normative e provvedimenti differenti nei diversi Paesi.

Allo stesso tempo, le mutevoli condizioni sanitarie hanno reso indispensabile l’implementazione periodica di nuovi protocolli di sicurezza in cui, alle norme di base come l’obbligo di mascherina anche in fase di imbarco e sbarco, la misurazione della temperatura e il check-in in modalità touchless, si sono affiancate sin dal principio misure più pervasive, quali le procedure di sanificazione previste al termine di ogni corsa, sulle tratte più lunghe anche durante il tragitto.

“L’anno trascorso ha vincolato l’intero settore a un ripensamento radicale del trasporto in autobus, richiamando le imprese su un aspetto per noi da sempre cruciale e che, oggi più che mai, si delinea come un imperativo stringente: la sicurezza dei passeggeri e del personale di bordo - ha spiegato Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia -. La prospettiva di una ripartenza non può in alcun modo prescindere da questo obiettivo, che, al contrario, deve farsi ora pietra fondante di una nuova strategia per il rilancio delle autolinee, sia sul medio che sul lungo periodo”.

Allo stesso modo, all’indomani di un anno di pandemia che ha avuto ripercussioni finanziarie gravissime sulle imprese del trasporto, non è possibile immaginare un rilancio del settore senza un adeguato supporto finanziario da parte dello Stato. Tutte le aziende sono ancora in attesa dei decreti attuativi che renderanno effettivi i fondi stanziati in legge di bilancio a supporto del settore.
A margine del tema della sicurezza, ritenuta perno centrale per la strategia di rilancio del settore, FlixBus e Anav hanno individuato alcuni temi cruciali da ricomprendere in tale progetto.
Innanzitutto, il tema delle infrastrutture: “sfruttando l’occasione del Recovery Plan è fondamentale che si investa sulle autostazioni italiane, con un occhio di riguardo per tutti quei progetti rapidamente cantierabili e attesi da tempo dalle comunità locali. Questo non solo in un’ottica di connettività, per garantire il diritto a spostarsi anche a chi risiede in territori penalizzati dall’assenza di collegamenti ferroviari, ma anche in una prospettiva di rilancio del turismo. Non dimentichiamoci che, in molte città, le autostazioni rappresentano il primo vero biglietto da visita”, ha dichiarato  Incondi.

Altro tema, quello della sostenibilità, destinato secondo FlixBus e Anav ad assumere sempre più importanza nell’ambito di una ripartenza del settore. Nell’ottica della transizione ecologica del Paese, l’operatore degli autobus verdi ha sottolineato la necessità di investire crescentemente nell’utilizzo di fonti di alimentazione alternative – una su tutte, quella a idrogeno, alla quale il Pnrr destina risorse per due miliardi – ma anche di adeguare le infrastrutture a una concezione sempre più green del sistema trasporti, con l’installazione, per esempio, di dispositivi per la ricarica elettrica nelle fermate.

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