Ultimo aggiornamento alle 12:37
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Le compagnie aeree che non torneranno più

di Remo Vangelista

Dimenticatevi le compagnie aeree di una volta. Lo ha detto Willie Walsh, un manager che ha masticato aerei e aeroporti sino a pochi giorni fa. Prima guidando British Airways e poi Iag, la holding di controllo del vettore inglese, Iberia e Vueling.

Troppi aerei parcheggiati tra prati e hangar e ancora troppa paura di prendere un aereo.

Ormai i piani dei vettori sono scritti su una lavagna e cambiano di continuo. Le cancellazioni sono all’ordine del giorno.

Se anche Lufthansa ammette senza tanti giri di parole che 150 aerei vanno in naftalina bisogna riflettere sul futuro dell’industria del trasporto aereo.

Servono misure straordinarie in una stagione unica e drammatica. La Iata ha infatti chiesto il monitoraggio attraverso test rapidi e controlli in tutti gli aeroporti, questo per superare (in parte) quarantene e blocchi. In qualche mdo bisogna provare a ripartire, magari tra misure rigorose e tempi di viaggio più lunghi. Ma al momento non esistono altre vie. Come dice Walsh, dimenticatevi le compagnie aeree di una volta.

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