Ultimo aggiornamento alle 09:27
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Piano Alitalia:
senza il sì dell’Ue
si andrà verso
la liquidazione

A metterlo nero su bianco è stata la bozza del decreto agostano: senza l’ok dell’Ue al piano industriale Alitalia andrà verso la liquidazione degli asset.

Una frase che rappresenta un suggerimento diretto dei tecnici del Mef alla compagnia: senza un rapido cambio di passo si rischia di ricevere la sonora bocciatura dell’Unione europea. La questione, spiega il Corriere della Sera, riguarda la discontinuità tra la bad company e la newco, che dev’essere netta sia sul prezzo e la logica della transazione, sia sul destino dei dipendenti e degli asset.

Dieci milioni per la newco
Il decreto agostano riporta anche che l’atto di costituzione della newco, che si avvierà con solo 10 milioni di euro, dovrebbe essere pronto dopo Ferragosto. Una volta avuta l’approvazione di Bruxelles la newco potrà usufruire dei tre miliardi previsti dal decreto Cura Italia di aprile, prima del possibile ingresso di soci privati.

Il tempo, però, stringe: Lazzerini e Caio hanno infatti solo 30 giorni per la definizione del piano e il suo invio a Bruxelles. Ma il nuovo ceo e il presidente della compagnia dovranno inviarlo anche al Parlamento, dove le commissioni avranno altri 30 giorni per esprimere il loro parere.

Le linee guida
Tra le linee guida una flotta iniziale di 70 aerei al posto degli attuali 113, un’integrazione con alcuni asset di Air Italy tra diritti di volo e rotte verso gli Stati Uniti e la possibilità di costituire società partecipate in cui far confluire l’handling e la manutenzione.
Intanto, però, l’incertezza sul futuro di Alitalia preoccupa i sindacati e la Fnta, la federazione dei piloti e degli assistenti di bordo, si sta preparando alla mobilitazione a partire da settembre: in ballo ci sono oltre 10mila posti di lavoro.

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