Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Malpensa e Linate pronti
La fiducia dell’a.d. di Sea

di Remo Vangelista

Almeno su 3 punti non vi sono incertezze. Distanziamento, sanificazione e no agli assembramenti. Gli aeroporti italiani sono in attesa di avere protocolli precisi per la ripartenza, ma devono andare avanti in sicurezza.

Per rivedere un po’ di traffico sarà necessario aspettare la Fase 3, perché nella Fase 2 si progetta e si prova ad immagine che estate sarà.

Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, dal suo ufficio coordina, rassicura e attende le nuove normative. Giornate lunghe tra pochi voli e massima attenzione. “Perché l’iperattività mi è servita per combattere la fase critica. All’inizio con i primi casi in Cina vedevo un calo di traffico sui collegamenti a lungo raggio, ma non ero estremamente preoccupato. Dalla zona rossa di Codogno in avanti è cambiato tutto”.

Che effetto fa vedere Linate e Malpensa svuotarsi di gente, parole e rumori?
Non ci siamo fatti prendere dalla paura ma abbiamo affrontato la crisi sotto il profilo tecnico. Viene istintivo per chi conosce il comparto reagire. Abbiamo vissuto tante crisi, anche se questa non è paragonabile a niente.

Oggi aspettate ancora un protocollo preciso, ma vi sentite sicuri?
Nei nostro aeroporti abbiamo applicato da subito le regole generali con grande scrupolo tra sanificazione e distanziamento. Chiaro che oggi rispetto a pochi mesi serve uno sforzo triplo per gestire un volo. Adesso la Sea come tutte le altre società di gestione attende le linee di indirizzo per tutto il settore.

Le anticipazioni sulla distanza a bordo degli aerei hanno fatto infuriare molte compagnie. Saranno applicabili?
A mio avviso il distanziamento a bordo si può fare per un periodo definito, ma non per troppo tempo. Altrimenti diventa insostenibile per tutta la filiera.

I protocolli che arriveranno dagli enti preposti avranno un impatto economico pesante?
Credo inevitabile che l’impatto finanziario si farà sentire. Ora gli operatori aeroportuali e i vettori sono con ricavi vicino allo zero e costi ridotti. Ma non tutti comprimibili. Non è una situazione che può reggere a lungo.

Oggi avete aperto il Terminal 2. Quando toccherà al Terminal 1?
Vedremo le prossime settimane, le decisioni degli enti e delle compagnie. Il T1 è una macchina grande e costosa. Va riattivato con un quadro definito. Ma nonostante tutto resto fiducioso nel futuro.

Importante ripartire a questo punto. Togliere la polvere dai piazzali…
Bisogna creare fiducia e riprendere a volare. La nostra attività è molto sicura e tracciata.

Cosa si attende Brunini dall’estate che avanza?
Direi che abbiamo bisogno di vedere allentate o sollevate le restrizioni. Il distanziamento non è possibile pensarlo a lungo nel settore. Ma come prima cosa attendo la riapertura del traffico domestico. Non ho date, attendo come tutti.

Tornare alla normalità sarà una strada lunga come dicono gli esperti?
Sarà una nuova normalità. Ripartiremo con volumi bassi e con un livello di attenzione al massimo. L’aeroporto dovrà essere recepito come un luogo sicuro dove i protocolli vengono rispettati alla lettera. Ma abbiamo bisogno di certezze al più presto.

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