Ultimo aggiornamento alle 14:55
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Ryanair frena i rumors:
‘Non compriamo Air Italy’

di Remo Vangelista

Ryanair non farà alcuna offerta di acquisto per Air Italy. “Se non investe nella compagnia il principale azionista perché dovremmo farlo noi”. David O’Brien, chief commercial officer del vettore irlandese, ha smentito in pochi secondi la voce circolata ieri.

Il cco ha riunito la stampa a Milano in compagnia di Chiara Ravara, head of marketing e comunicazione di Ryanair per annunciare l’espansione dei voli tra Milano Malpensa e la Sardegna.

Una mossa studiata nel giro di poche ore per spiegare che dal prossimo orario invernale (ottobre) ci sarà una linea giornaliera Malpensa-Cagliari e l’estensione invernale del Milano Mxp-Alghero. Il vettore ha deciso di aumentare l’offerta basando 2 nuove macchine a Bergamo e Malpensa per “un investimento di 200 milioni di dollari”.

Chi si aspettava l’annuncio legato ad Air Italy è rimasto deluso. “Abbiamo notato una certa speculazione della stampa su questa notizia ma non abbiamo mai parlato di acquistare Air Italy e non siamo mai stati contattati - ha rimarcato O’Brien –. Vogliamo crescere ancora in Italia e per questo annunciamo nuove rotte per la prossima stagione invernale con una certa attenzione per la Sardegna”.

Incalzato dalla stampa il manager Ryanair ha poi aggiunto che “stiamo valutando l’opportunità di aprire una base a Olbia e per questa stiamo parlando con la società di gestione dello scalo. Ma tutto questo è subordinato anche al reperimento di nuovi aeromobili. In questo momento non è semplice”.

Alla ricerca di nuove macchine
I noti problemi legati al fermo di produzione del Boeing 737 Max stanno rallentando i piani di molti vettori e Ravara su questo tema ha spiegato che: ”Alghero e Cagliari potrebbero sostenere anche un aumento delle frequenze ma solo in presenza di nuovi jet. Opportunità che non possiamo dare per certa nei prossimi mesi. È evidente la scarsità di aeromobili per tutti in questa fase”.

La fine di Air Italy
O’Brien ha invece spiegato che l’operazione di oggi non è “un modo per approfittare della fine delle operazioni di Air Italy. Siamo sempre cresciuti in Italia e lo faremo anche nel 2020. Siamo tutti dispiaciuti della fine di Air Italy, ma è ormai stranoto che in Italia fare trasporto aereo non è facile per la tassazione e per alcune responsabilità politiche che non proteggono i posti di lavoro”.

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