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Telenovela B737 Max:
il balletto delle date
per il ritorno in volo

La lunga storia legata al ritorno in volo del B737 Max sembra arrivare alle battute finali, ma i tempi certi per rivedere in pista il modello della Boeing potrebbero non essere vicinissimi, sia negli Stati Uniti, sia soprattutto in Europa, ma per due motivazioni diverse.

Partiamo dalla sponda del Vecchio Continente: se da una parte Boeing e Federal Aviation Administration danno ormai per certo l’ok entro fine anno, l’Agenzia per la sicurezza in volo europea frena e mette le mani avanti, ponendosi come deadline il mese di marzo del prossimo anno.

I dubbi
L’Easa ha fatto infatti sapere che per quanto riguarda loro, sono necessari ulteriori passi, che faranno allungare i tempi fino al mese di gennaio del 2020. Primo punto. Poi però ci dovrà essere l’avallo delle singole autorità nazionali e i tempi burocratici sono stimati in ulteriori due mesi. Tempistiche che giustificherebbero le recenti dichiarazioni pessimistiche di Ryanair, che nella presentazione della semestrale aveva parlato di non più di venti modelli in flotta prima dell’estate.

Gli Stati Uniti
Passando invece agli Stati Uniti, l’incertezza sulla ripresa delle operazioni arriva invece dalle stesse compagnie aeree che hanno il B737 in flotta. L’orientamento dei vettori sarebbe infatti al momento quello di procedere con propri voli di prova prima di riaprire ufficialmente al traffico di linea. Uno scrupolo ulteriore per aumentare la fiducia nei confronti dell’aereo.

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