Per guidarlo occorrono due anni di formazione e almeno 15.000 ore di volo alle spalle. Ha un'apertura alare che sfiora gli 80 metri e dal suo esordio nei cieli, nel 2007, è il più grande aereo commerciale al mondo. Benvenuti dentro, e sotto la pancia, dell'A380, uno dei 14 della flotta Lufthansa, in servizio sulla tratta Monaco-Hong Kong.
In questa configurazione dispone di 506 posti: 371 in economy, 52 in premium economy, 78 in business e 8 in first class (ma la versione A380-900 può superare gli 800). Proprio la First Class, al piano superiore, è la perla del velivolo, con sedili reclinabili, un entertainment infinito e tanto spazio per muoversi in piedi grazie all'eliminazione della cappelliera, sostituita da una vano porta oggetti a terra, di fronte al sedile. Ma anche business e premium economy danno l'idea di viaggiare comodi.
Dentro la cabina di comando
I comandi nella cabina dei piloti sono da fantascienza e, per estrema sicurezza, i due posti di guida si equivalgono e ciascuno dei due piloti può disattivare l'altro.
All'esterno, l'aeromobile è sorretto da 22 pneumatici (lo batte solo l'enorme Antonov An-225, con 32, ma è un cargo). I suoi 4 motori lo spingono alla velocità massima di 0,85 mach, circa 1050 km/h.
Il punto debole
Il costo? Arriva a 450 milioni di dollari. Che, a guardare da vicino il concentrato di tecnologia di questa macchina, sembra valerli tutti. Ma i costi operativi e di gestione lo rendono poco profittevole per le compagnie, che ne stanno riducendo l'utilizzo. Lufthansa, per esempio, nel giro di due anni ne terrà solo 8 dai 14 attuali, a favore invece di nuovi A350 (che costano un buon 25-30% in meno). Anche Emirates, uno degli acquirenti più entusiasti della prima ora, ha tagliato gli ordini residui da 162 a 123.
Così Airbus ha annunciato che dal 2021 ne interromperà la produzione.
