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Il ceo di Wow Air:
"Pagheremo noi
per i clienti"

di Lino Vuotto

Fino a mercoledì veniva trattato quasi come un eroe. Aveva lottato fino all’ultimo, raccontavano i media islandesi, per convincere i creditori a credere ancora nella compagnia riuscendo a trasformarli in azionisti. Del resto Skuli Mogensen, fondatore nel 2011 di Wow Air e sempre in sella come ceo della compagnia, negli anni ha ricevuto per due volte il premio di imprenditore dell’anno in Islanda.

Poi ieri una mesta lettera agli oltre 1.100 dipendenti, conclusa con la frase “non mi perdonerò mai di non essermi mosso prima”, ha messo fine al suo sogno. Un sogno che non voleva fermarsi con il ‘miracolo’ del lungo raggio low cost da un piccolo hub dell’estremo Nord, ma con l’estremizzazione ulteriore del concetto di low cost.

Una carriera fulminante
La storia imprenditoriale di Mogensen inizia già negli anni dell’università, quando fonda la prima società con alcuni amici. Subito un successo, tanto che lascia gli studi per dedicarsi agli investimenti a tempo pieno. Passa da una società all’altra, consigli di amministrazione e board. Dirà di sé in un intervista: “Non ho mai preparato un curriculum e di fatto non sono mai stato assunto da nessuno. Una fortuna da una parte, una condanna dall’altra perché per me il confine tra lavoro e resto della vita non esiste”.

L'intuizione
Da frequent flyer si accorge che l’Islanda nella sua posizione potrebbe avere un ruolo più importante come hub di snodo in particolare dall’America. E a questo unisce la vocazione a volere fare volare tutti con prezzi bassi. Nasce così Wow Air, con la quale voleva portare all’estremo i prezzi passi. Di più. Aveva un traguardo: “Saremo noi a pagare i clienti migliori perché usino i nostri aerei, perché il vero e unico business diventeranno i servizi a pagamento”.

Non è andata così e Wow Air si è trasformata nella sua prima grande sconfitta. Ma c’è chi giura che non passerà molto tempo prima di rivederlo in azione.

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