Ultimo aggiornamento alle 08:35
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Compagnie sotto attacco
Da Wow Air a Malaysia

di Lino Vuotto

La tregua è durata poco. E questa volta nell’elenco delle compagnie da tenere sotto controllo non ci sono più solamente realtà del Vecchio Continente, ma anche big dell’Asia del calibro di Malaysia e Jet Airways, alla ricerca di soluzioni per porre fine ai debiti e alla continua emorragia di cash.

Wow Air
In Europa sono passati solo due mesi dalla chiusura delle operazioni della britannica Flybmi, avvenuta a poca distanza di tempo dalla tedesca Germania, e ora nell’occhio del ciclone c’è l’islandese Wow Air, fino a poco tempo fa indicata come modello nello sviluppo del lungo raggio low cost.

Un declino rapido il suo, con il fallimento di tre trattative per un nuovo corso: prima la fusione con Icelandair, poi l’uscita di scena improvvisa di Indigo Partners, infine domenica la nuova rinuncia di Icelandair. Ora è in atto una corsa contro il tempo per riuscire a trovare un accordo in extremis con i creditori. Ma la raffica di cancellazioni di voli avvenuti nella sola giornata di ieri e i due aerei bloccati a Cuba e Montreal per mancati pagamenti non fanno presagire nulla di buono.

Malaysia Airlines
Diverso invece il caso Malaysia, alle prese con una battaglia con i conti non in ordine ormai da diversi anni, con una situazione aggravata dai due tragici incidenti dopo i quali il vettore non sembra essersi più ripreso. Nei giorni scorsi l’allarme è stato rilanciato dal primo ministro malese, che ha parlato apertamente anche dell’ipotesi chiusura, ma che ha poi tenuto aperto tutte le porte nella ricerca di possibili investitori in grado di mantenere in vita la compagnia (previa forte ristrutturazione, è stato ribadito).

Jet Airways
Infine l’indiana Jet Airways, che si porta sulle spalle un debito stimato in oltre un miliardo di dollari. L’ultima mossa è l’uscita di scena del fondatore e maggiore azionista Naresh Goyal, che potrebbe aprire la porte a capitali freschi da affiancare alla quota di Etihad (24 per cento). Intanto prosegue la riduzione di rotte e aerei, ormai insostenibili per la compagnia. Anche in questo caso una corsa contro il tempo.

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