Il traffico di jet privati sull’aeroporto di Olbia, in Costa Smeralda, raggiunge ogni anno cifre di tutto rispetto: oltre 30mila voli atterrati per 58mila passeggeri, un dato che porta lo scalo a conquistare il primo posto in Europa per l’aviazione generale.
Un traffico che, però, non ha generato i dovuti ritorni in termini di tasse. Secondo quanto riporta La Stampa, infatti, la Guardia di finanza ha scoperto che delle 147 diverse compagnie che atterrano sull’aeroporto di Olbia, 54 avevano omesso di pagare la tassa di sbarco, introdotta nel 2012, che obbliga le società di aerotaxi a pagare un imposta su ogni viaggiatore trasportato.
I vettori privati ‘smemorati’ provengono da tutta Europa: 14 sono tedeschi, 9 austriaci, 6 dal Uk, 3 dalla Serbia, 2 dal Lussemburgo, 5 dalla Repubblica Ceca e poi ancora da Malta, dalla Romania, dalla Svezia e dalla Spagna. Uno arriva anche da Bermuda.
In tutto, le imposte non versate raggiungono la somma di 2 milioni di euro.
