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L’Alitalia che verrà
Il congedo di Gubitosi

di Rita Pucci

Luigi Gubitosi (nella foto) dice addio ad Alitalia. La lascia per andare a guidare Tim, dopo un anno e mezzo trascorso nella compagnia aerea nelle vesti di commissario, ruolo difficile che ha però svolto portando a casa risultati concreti. In una lettera indirizzata ai dipendenti, Gubitosi ringrazia tutto il personale e si congeda definendo quella vissuta in Alitalia “una straordinaria avventura”.

Meno di un anno fa, dal palco del Biz Travel Forum 2017 organizzato da Uvet, Gubitosi aveva detto, tracciando un primo bilancio di sette mesi in Az, “non sono uno straordinario commissario, ma in breve termine devi rimettere in piedi un’azienda pensando di rimanerci per sempre”.

Il rilancio
Ora arriva la sua uscita di scena; con la consapevolezza, però, che Alitalia (sotto la sua guida e quella degli altri due commissari, Enrico Laghi e Stefano Paleari, per il momento ancora al timone) “dopo 18 mesi ha ripreso quota, la winter è stata superata brillantemente e questo inverno non costituirà un problema”.

Anzi, “Alitalia continua a crescere, a novembre a doppia cifra – scrive l’ormai ex commissario - , le performance operative ci vedono tra i leader a livello mondiale ed è in corso un processo di continuo miglioramento su tutti gli aspetti del business”.

I riferimenti sono inevitabilmente anche ai nuovi voli appena inaugurati, come il Roma-Mauritius partito lo scorso 28 ottobre, ma anche a quelli che ancora devono decollare, come il Roma-Washington che partirà dal prossimo 2 maggio. Sul fronte dei numeri, invece, ottobre ha visto un incremento dei ricavi passeggeri a +6,7% e i volumi di traffico long haul in crescita del 7,8%.

I nuovi investimenti
A gennaio, poi, “arriveranno tre A321 Neo, che segneranno l'inizio del processo di modernizzazione della flotta”. Giusto pochi giorni fa, prima che circolasse l’ipotesi dell'uscita di Gubitosi da Az, lo stesso commissario aveva sottolineato la necessità di effettuare investimenti per far davvero ripartire la compagnia. Se questa è l’eredità che Gubitosi lascia al suo successore, le basi per il rilancio di Alitalia  sembrerebbero essere piuttosto solide.

I rapporti con la filiera
“Il 2 maggio 2017 (data del suo insediamento, ndr) le prospettive delI'Alitalia erano molto negative con prenotazioni in caduta libera e forecast finanziari che lasciavano presagire un autunno-inverno molto difficile e, soprattutto,  la fiducia di passeggeri e tour operator era al minimo”. Oggi le cifre sono tutte al rialzo rispetto ad allora e gli accordi con operatori, agenzie e player della filiera turistica non mancano.

Quel che serve ora, è individuare un salvatore per la compagnia. Ma questo non sarà più un compito per Luigi Gubitosi.

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