Ultimo aggiornamento alle 08:05
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Aumento del fuel
e voli in ritardo
Cosa sta cambiando
nei cieli

Costo del carburante e la sostenibilità dei rimborsi da erogare ai passeggeri. Sono queste le due principali incognite che il trasporto aereo deve affrontare nei prossimi mesi. Due incognite che rischiano però di incidere in maniera importante sui conti di fine anno e sull’avvio dell’esercizio 2019.

Anche perché, come rileva John Strickland, esperto del settore di Jls Consulting dal palco del Wtm di Londra svoltosi nei giorni scorsi, il fuel negli ultimi 12-18 mesi ha subito un’impennata dei prezzi che ha fatto tremare le vene ai polsi dei grandi del settore, mandando invece diversi piccoli operatori sull’orlo (se non dentro il baratro) del fallimento.

Lo stesso Alexandre De Juniac, ceo e d.g. della Iata, ha più volte nei mesi passati sollevato il tema del rincaro del fuel, mentre operatori minori come Primera Air, Cobalt Air, SkyWork Airlines nel frattempo non hanno saputo reggere le nuove sfide imposte dal mercato e hanno dovuto chiudere i battenti.

Anche perché, ripercorre Strickland, agli ostacoli del fuel si aggiungono gli effetti di un’estate che ha evidenziato come mai prima le difficoltà del sistema del trasporto aereo europeo, ormai sottoposto a un’eccessiva pressione da parte della domanda e che ha dovuto fare i conti con un’ondata di cancellazioni e ritardi. E a tutto questo fanno da contraltare i risarcimenti da erogare da parte delle compagnie ai passeggeri, costi difficilmente sostenibili da vettori che non hanno gambe finanziarie sufficientemente solide su cui reggersi. R. P.

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