Ultimo aggiornamento alle 10:15
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La scelta di Lundgren: easyJet non farà il lungo raggio e il t.o.

di Lino Vuotto

È arrivato per rimpiazzare la signora del trasporto aereo, Carolyn McCall, alla guida di easyJet raccogliendo un’eredità pesante. Poco per volta, però, John Lundgren si è ritagliato spazio e immagine e oggi lo si vede sempre di più protagonista nel settore.

In agenda ci sono parecchie cose: in primis la questione Alitalia, visto che quella di easyJet è ufficialmente l’unica offerta vera oltre a quella delle Ferrovie dello Stato. Poi tutto il progetto Worldwide, che sta crescendo in maniera importante, rendendo il ruolo di feeder di altri vettori sul lungo raggio sempre più determinante.

Protagonista al Wtm
Ieri il manager ha fatto un altro passo fondamentale per imporre anche la sua figura sul mercato: è stato infatti lui il protagonista del Center Stage al Wtm, uno degli appuntamento clou della fiera di Londra. E durante l’intervista Lundgren ha chiarito cosa vuole fare di easyJet e soprattutto cosa non farà: il lungo raggio e il tour operator.

Sulle motivazioni di questa scelta le risposte sono state lineari: “Abbiamo un market share del 10 per cento in Europa sul corto-medio raggio ed è lì che possiamo e dobbiamo crescere. Se avessimo avuto uno share del 30-35 per cento allora il quadro sarebbe stato differente”. Qualto al tour operating il suo background in Tui, la cui offerta è presente anche sul portale di easyJet, non lo induce in tentazione: “Abbiamo milioni e milioni di persone che prenotano il volo da noi senza prenotare l’hotel. Piuttosto con 250 milioni di utenti unici sul sito dobbiamo lavorare di più sui ‘data’ per imparare a capire meglio di cosa hanno bisogno i nostri clienti”.

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