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Alitalia: rimborsi a rischio per i voli cancellati dalla ‘vecchia gestione’

C’è uno spartiacque per chi ha un rimborso in sospeso con Alitalia: è la data del 2 maggio 2017. Se il volo cancellato è antecedente a questa data, infatti, il passeggero avrebbe dovuto insinuarsi al passivo entro lo scorso 11 dicembre, ovvero ‘mettersi in coda’ insieme agli altri creditori. In realtà, come spiega repubblica.it c’è ancora la possibilità di presentare una ‘domanda tardiva’, che si può presentare attraverso il sito di Alitalia Sai in amministrazione straordinaria (a questo link).

Tuttavia, precisa ancora il sito del quotidiano, generalmente è difficile che i creditori chirografari (ovvero quelli senza prelazione né garanzie personali, come sono appunto i clienti) riescano a ottenere quanto dovuto. E questo perché, prima di loro, ci sono in coda i creditori privilegiati (ad esempio i dipendenti).

Bisogna sottolineare però che la questione riguarda unicamente i voli cancellati prima del 2 maggio 2017. Le richieste di rimborso successive (relative all’attuale gestione, ovvero quella dei commissari) vengono infatti gestite normalmente.

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