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Da Ryanair a Uber: il giorno in cui i Ceo chiesero scusa

di Francesco Zucco

Non è una cosa che accada tutti i giorni. Eppure, a distanza di poche ore, due numeri uno di aziende al centro delle cronache hanno dovuto fare ammenda: un filo rosso che ha unito, almeno per un momento, i manager di Uber e Ryanair.

“Vi chiedo scusa personalmente”, ha detto il ceo di Ryanair ai dipendenti. Con una mossa che in pochi si sarebbero aspettati da Michael O’Leary (nella foto), manager che aveva abituato il mercato a ben altre esternazioni. La situazione in cui  si trova Ryanair, tra cancellazioni e questioni legate ai contratti dei piloti, è sotto gli occhi di tutti: e anche il mea culpa del ceo è finito sulle pagine di tutti i giornali, anche quelli rivolti al cliente finale.

Ma il suo non è stato l’unico caso. Poche ore dopo Dara Khosrowshahi, ceo di Uber, ha chiesto scusa ammettendo una serie di errori che hanno portato alla revoca delle licenze a Londra per le auto della startup.

Ma, come riporta lastampa.it, il chief executive officer ha comunque confermato l’intenzione di fare appello contro la revoca delle licenze.

La coincidenza, comunque, è significativa: entrambe le aziende (anche se ciascuna a modo suo) sono ‘giovani’ e si rivolgono a due fasce di pubblico grosso modo sovrapponibili. Sono realtà in grande crescita (almeno fino a oggi) e sono entrambe viste come esempi di nuovi modelli di business. Inoltre, entrambe hanno fatto scuola per quanto riguarda il marketing e la commercializzazione dei propri prodotti. Lasceranno il segno anche per il modo di affrontare le difficoltà da parte dei rispettivi manager?

Leggi anche: Ryanair, Uber
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