Ultimo aggiornamento alle 14:23
|

La battaglia
di Airlines for Europe
contro le tasse
aeroportuali

di Silvana Piana

Occhi puntati sulle tasse aeroportuali. A Bruxelles, dove è in corso il primo summit di A4E, l’alleanza nata un anno fa tra vettori europei, con 550 milioni di passeggeri all’attivo, i 14 ceo delle compagnie rappresentate bocciano un sistema ritenuto penalizzante.

"Nel 2016 - ha fatto emergere Thomas Reynaert, managing director di Airlines for Europe - i passeggeri hanno pagato 5,6 miliardi di euro di tasse aeroportuali a Paesi come Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Austria, e il mese scorso la Svezia ha proposto una legislazione per una nuova tassa da introdurre nel 2018. Ci sono prove e fatti che dimostrano che la rimozione delle imposte sull’aviazione porta benefici. Le nazioni che le hanno rottamate hanno visto un aumento immediato del trasporto aereo e del turismo”. E a questo proposito cita due casi virtuosi: Italia e Scozia, “che hanno fatto passi nella giusta direzione, mentre c'è ancora molta strada da fare in Gran Bretagna e Germania”.

McCall: "Battaglie su più fronti"
Dodici mesi di battaglie per A4E, portate avanti sotto la guida di un’autentica condottiera: Carolyn McCall. “Ci siamo battuti su più fronti e raggiunto risultati - ha detto la ceo di easyJet -. Per la prima volta vettori low cost, legacy e cargo si sono riuniti per far valere posizioni comuni, e nel 2017 vedremo concretizzarsi azioni e obiettivi”.

McCall ora passa il testimone nelle mani di Carsten Spohr, ceo di Lufthansa, che presiederà il consiglio direttivo di A4E. Fermo assertore della globalizzazione, Spohr insiste sull’importanza di non venir meno alla missione stessa delle compagnie aeree: “La nostra eredità è di collegare Paesi e persone tra loro”.

Il punto su Brexit e Usa
Ma non potevano mancare, al summit di Bruxelles, due temi spinosi: Brexit e Usa. “Non sappiamo esattamente che cosa potrà accadere - ha detto McCall -, ma una cosa è certa, cioè che il nostro obiettivo è garantire ai nostri passeggeri di poter volare in Europa alle migliori condizioni”.

Sul fronte ‘protezionismo’, invece, le preoccupazioni iniziano soltanto adesso, anche se la tendenza, da parte delle compagnie europee, è di rimanere fiduciosi, seppur cauti. “Gli Open Skies Usa-Eu continueranno a dare vantaggi sul mercato atlantico - ha rilevato il ceo di Iag, Willie Walsh -. Tuttavia vogliamo seguire molto da vicino come la situazione possa evolversi”.

/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


Torna su
Chiudi