Star Alliance apre le porte alle compagnie low cost e amplia il suo network grazie al progetto 'Connecting partner', che prende il via dai Paesi asiatici. "Lanciamo un concetto innovativo di collaborazione con i vettori low fare e ibridi - spiega il portavoce Mark Ruediger -, che ci consente di ampliare significativamente il nostro network, consentendo a clienti e agenzie di viaggi di beneficiare di una più vasta rete di collegamenti".
Attenzione, però, perché Ruediger tiene a precisare che gli impegni dell'alleanza continuano a restare focalizzati sugli elevati standard dell'offerta. "Non si tratta di una vera e propria adesione dei vettori all'alleanza - ribadisce Ruediger -, ma di una collaborazione bilaterale". Una puntualizzazione per mettere in chiaro che non c'è l'intenzione di equiparare i vettori low cost ed ibridi alle compagnie full service, ma semplicemente di mettere in condivisione alcuni servizi e prodotti preesistenti. "Ad esempio il through check-in per passeggeri e bagagli - esemplifica Ruediger - e una serie di altri privilegi per i frequent flyer e gli Star Alliance gold, come bagagli aggiuntivi, accesso alle lounge o fast track".
Le ipotesi per il futuro
Il manager non esclude che, in futuro, possano esserci partnership ibride anche con le low cost che operano in Europa, "se rispecchiano certi parametri di qualità - precisa - e ci dimostrano il loro interesse", ma evidenzia gli attuali impegni dell'alleanza sul continente asiatico.
"Abbiamo appena sottoscritto una partnership strategica con Juneyao Airlines - racconta -, che amplierà significativamente il nostro network di destinazioni in Cina via Shangai, servita da 17 dei nostri vettori membri, e metterà a disposizione dei viaggiatori 53 rotte addizionali".
