Ultimo aggiornamento alle 10:08
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Le rotte meno servite
al mondo: una partita
tutta da giocare

Stati Uniti, Thailandia e Arabia Saudita. Sono questi i tre principali mercati su cui una compagnia aerea potrebbe investire per aumentare i propri ricavi. Anche perché proprio questi bacini sono di origine o di destinazione per le 50 rotte meno servite al mondo, con un elevato potenziale di domanda. A questi primi tre mercati fanno seguito l’India, a sorpresa la Gran Bretagna, e la Cina.

Stando a quanto riporta un’analisi realizzata da Oag, società di ricerca e consulenza del settore aviation, la rotta in assoluto meno servita è quella che collega Jeddah a Jakarta, seguita dalla New York Jfk-Tel Aviv; chiude il podio la Bangkok-Parigi Cdg.

La mappa delle rotte ad alto potenziale
L’analisi realizzata da Oag prende in considerazione solo i collegamenti di linea e le prenotazioni, effettuate su queste direttrici nel 2015, che hanno previsto uno scalo di transito o addirittura voli non-stop. In alcuni casi i collegamenti senza scalo non esistono nemmeno: la Los Angeles-Ho Chi Minh, la Dacca-New York Jfk o la Bangkok Manchester, per citare solo tre esempi, sono al momento prive di servizi non stop.

Direttrici che, anche nel caso di voli con un solo scalo, vedono un numero di prenotazioni davvero contenuto, se paragonato al potenziale: questo significa che per muoversi verso certe mete è necessario ben più di un transito durante il viaggio.

I limiti
Esistono ovviamente limitazioni pratiche al fatto che alcuni corridoi siano ancora scoperti, come la mancanza di aeromobili in flotta capaci di coprire certe distanze.

Ben 19 rotte su 50 nella classifica Oag originano dagli Stati Uniti. Che si tratti delle Filippine, dell’India, della Thailandia o di destinazioni nello stesso continente americano, come l’Argentina, il potenziale di investimento è decisamente alto. Spazio per volare ce n’è ancora per tutti. Che si aprano le danze agli investimenti. R. P.

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