Ultimo aggiornamento alle 11:25
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Nuovi voli in Italia
e intesa con easyJet
I piani Emirates

Un nuovo volo dall’Italia per Dubai e la collaborazione con easyJet. Queste le due direttrici di crescita per Emirates, che si dice pronta a rilanciare la scommessa sul mercato italiano.

Stando a quanto ha dichiarato il presidente di Emirates, Tim Clark (nella foto), nei giorni scorsi a margine della General Assembly Iata svoltasi a Dublino, la possibile destinazione su cui il vettore potrebbe aprire un nuovo volo è Pisa. Lo riporta Il Sole 24 Ore, che sottolinea anche come sia stato espresso da parte dello scalo toscano l’interesse all’avvio di un volo diretto per Dubai.

Italia protagonista
Il Galileo Galilei, tra l’altro, sta attirando sempre più le attenzioni dei vettori intercontinentali: dal prossimo 2 agosto decollerà infatti il servizio di Qatar Airways per Doha, altro player mediorientale che in Italia sta facendo forti investimenti; e dallo scorso 28 maggio è ripreso il Pisa-New York in livrea Delta, collegamento stagionale che il vettore americano ha riavviato sulla scia dell’andamento positivo delle scorse stagioni.

Intanto, gli impegni di Emirates sul mercato italiano si confermano vincenti, stando alle parole di Clark, che definisce “fantastico” l’andamento del servizio da Bologna su Dubai, avviato lo scorso mese di novembre.

L'apertura verso easyJet
Per quanto riguarda l’alleanza con easyJet, ipotesi a cui lo stesso Clark, un anno fa, dal Salone parigino di Le Bourget, aveva espressamente aperto, a distanza di dodici mesi torna tra le ipotesi di crescita contemplate dal top manager: “C’è l’interesse ad ampliare la collaborazione” ha detto infatti, facendo riferimento all’attuale partnership sui programmi fedeltà.

Ipotesi di un'alleanza
Le ipotesi di sviluppo che tempo fa Clark aveva avanzato parlano di check-in unico con spedizione dei bagagli a destinazione nei voli in connessione, feederaggio dei collegamenti long haul dall’Europa e voli in sesta libertà attraverso il Vecchio Continente. Per il momento resta ancora tutto sulla carta, con la soluzione di interlining che potrebbe essere più applicabile di un vero e proprio codesharing. Se l’operaizone dovesse andare in porto, assisteremmo a una vera rivoluzione nel mondo dei trasporti. R.P.

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