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Un arzillo vecchietto
chiamato American

C’era nientemeno che il leggendario Charles A. Lindbergh al comando del biplano DH-4 della Robertson Aircraft Corporation in volo tra Chicago e St. Louis il 15 aprile del 1926.

È a quella data, quindi esattamente 90 anni fa, che si fa risalire la nascita di American Airlines, il colosso dell’aviazione civile che ha appena completato la fusione con Us Airways. Proprio da una serie di fusioni e acquisizioni la compagnia prese corpo con il nome attuale, nel 1934: una serie di operazioni che avevano messo insieme oltre 80 piccoli vettori, tra cui appunto la Robertson.

Le celebrazioni
L’importante anniversario è stato celebrato dalla compagnia in tutti gli aeroporti dove opera e in particolare sul volo tra Chicago e Londra Heathrow decollato venerdì scorso, i cui passeggeri hanno ricevuto in omaggio un album di foto storiche commemorative e una borsa speciale. Inoltre, per riesumare una storica tradizione della compagnia, è stata esposta dal finestrino della cabina di pilotaggio una bandiera con il logo originale di American.

Nel 1953 il primo volo transoceanico
I novant’anni di American sono stati contrassegnati da una serie di pietre miliari nella storia dell’aviazione civile, come il primo volo transcontinentale non stop, nel 1953, o l’introduzione del ‘loyalty program’ nel 1981 (AAdvantage). Tra le particolarità, American è stata la prima compagnia con un pilota afroamericano alla guida di un aereo commerciale, Dave Harris, nel 1964. Ultima tappa, invece, la fusione con Us Airways avviata nel 2013 che ha determinato la nascita della più grande compagnia al mondo.

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