Ultimo aggiornamento alle 09:07
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Alleanza treno-aereo:
“Servono 80 miliardi
per gli scali italiani”

di Rita Pucci

Il sistema aeroportuale italiano ha bisogno di investimenti. Per rimanere competitivo a livello mondiale, per rendere vivace il panorama economico, ma soprattutto per rendere sempre più accessibile il territorio. E per far questo è anche necessaria un'accelerata sul fronte dell'intermodalità treno/aereo.

La Cassa Depositi e Prestiti, nello studio pubblicato nei giorni scorsi, ha messo in evidenza la necessità di fondi a sostegno del sistema, facendo ammontare gli investimenti a 80 miliardi. Una cifra ben identificata dal Piano Nazionale degli Aeroporti, che punta anche l'attenzione sulla questione dell'accessibilità ai poli aeroportuali attraverso la ferrovia.

Se infatti, al momento attuale, sono accessibili via treno soltanto gli aeroporti di Fiumicino, Malpensa, Palermo, Pisa, Torino e Ancona, non sempre si tratta di collegamenti ad Alta Velocità. Caso abbastanza anomalo, per un Paese come l'Italia, che è stato pioniere nel panorama europeo proprio nei collegamenti Av (il debutto nel settore avvenne infatti nel 1977 con la tratta Roma-Firenze).

Le intese, sul fronte delle aziende, vedono gradualmente avvicinarsi i player del trasporto aereo e ferroviario. Il Gruppo Fs ha nei mesi scorsi siglato un'intesa con Alitalia per  quanto riguarda i frequent traveller, accordo giunto dopo i vari siglati in precedenza con Emirates, Aerolineas Argentinas o Air Transat solo per citarne alcuni; a cui si affiancano anche le intese di Ntv stipulate con Cathay Pacific.

Ma le trattative commerciali tra big player si possono aprire solo dopo che il sistema infrastrutturale avrà realizzato le condizioni necessarie a integrare realmente il trasporto aereo a quello ferroviario. E per questo pare che i tempi siano ancora piuttosto lenti.

Leggi anche: treni, Aeroporti
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