Ultimo aggiornamento alle 16:43
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Il trasporto aereo si oppone alla tassa sui viaggi proposta dall'Anci

L’Ibar dice no all’aumento delle addizionali sulle tasse di imbarco. Torna alla ribalta l’ipotesi avanzata dall’Anci di istituire un nuovo balzello sui viaggi aerei e navali, ma incassa la bocciatura dell’International Board Airline Representatives, associazione che raduna 55 compagnie aeree italiane e straniere operanti sul territorio nazionale.

“Un ulteriore aumento di 2 euro, come suggerito dagli emendamenti presentati dall’Anci, danneggerebbe in maniera netta un settore che a fatica si sta lentamente riprendendo dagli effetti della crisi economica – dichiara il presidente Ibar, Umberto Solimeno - e che dovrebbe piuttosto essere incentivato e supportato quale spinta per una crescita economica duratura e sostenibile, specie in un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia”.

D’altra parte, riporta una nota diffusa dall’associaizone, “non bisogna dimenticare che il settore del trasporto aereo  contribuisce alla crescita economica del nostro Paese con un apporto al Pil pari a 12,7 milioni di euro (0,8 per cento). Inoltre, impiega circa 195mila persone, senza contare i numerosi posti di lavoro generati nell’indotto (ad esempio nel settore turistico)”. I prelievi fiscali sul settore sono stati già molto significativi: “Nel 2011 – ripercorre l’Ibar -, le compagnie aeree operanti in Italia hanno pagato 1,6 miliardi di euro di tasse dirette e di contributi previdenziali, mentre i passeggeri hanno versato 503 milioni di euro in addizionali d’imbarco, Iva inclusa”.

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