Fino a 1,4 milioni di passeggeri in meno, tra cancellazioni, rinunce e mancate vendite. È questo il danno sul traffico aereo stimato dall'Ibar - Italian board airline representatives - a seguito delll'incendio al Terminal 3 di Fiumicino del mese scorso.
"In aggiunta alle spese sostenute per l'assistenza resa sia ai passeggeri presentatisi a Fiumicino che a quelli bloccati da ritardi e cancellazioni nei vari scali del mondo, oltre alle numerose rinunce e quindi mancate vendite - ha dichiarato il presidente, Umberto Solimeno - stimiamo di aver perso finora tra gli 1,1 e gli 1,4 milioni di passeggeri".
I membri dell'Ibar evidenziano poi che l'assistenza ai passeggeri è stata "resa alquanto problematica dalla scarsa disponibilità alberghiera, dalla pesante congestione delle aree aeroportuali che sono rimaste accessibili al pubblico e perfino dallo scarso preavviso accordato ai vettori in occasione di provvedimenti ulteriormente limitativi della già ridotta capacità aeroportuale".
