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Scalo di Fiumicino
A rischio un volo
su due

di Amina D'Addario

Si prospetta un'altra giornata difficile per lo scalo di Fiumicino. Dopo l'incendio che ieri ha causato lo stop dei voli fino al primo pomeriggio e mandato in tilt il traffico della Penisola, le compagnie che operano sul Leonardo da Vinci sono state costrette a dimezzare le attività rispetto alla normale programmazione.

"La capacità operativa dalla mezzanotte di oggi - si legge in una nota Enac di ieri - alla mezzanotte di domani, 8 maggio, raggiungerà il 50 per cento della capacità operativa del periodo". Il che vuol dire che sarà a rischio un volo su due.

Ancora pesante, dunque, la situazione nell'aeroporto della capitale, dove tutte le attività di check-in continuano a concentrarsi nei Terminal ancora operativi: il T1, il T2 e il T5. L'area del T3, interessata dal rogo che ha distrutto 500 metri quadri di negozi, è stata riaperta nelle prime ore della mattinata e l'ente aeroportuale fa sapere che, al fine di poter riavviare alcune attività, "si sta procedendo con la pulizia di alcune aree non interessate dall'incendio". Prima di recarsi in aeroporto, la raccomandazione ai passeggeri dell'Enac rimane quella di "contattare le compagnie aeree di riferimento per avere conferma in merito all'operatività e all'orario del proprio volo".

Tutto questo mentre il tabellone dei voli segnala per oggi una lunga lunghissima sequela di cancellazioni. Più penalizzati, i collegamenti domestici. Solo la compagnia Alitalia, da cui dipende circa il 45 per cento delle operazioni dello scalo, ha tagliato fino ad ora i collegamenti su Linate, Cagliari, Venezia, Palermo, Parigi e Madrid.

Vueling ha invece cancellato i voli per Londra e per Torino e non è esente dai tagli anche Ryanair, che ha rinunciato ai collegamenti su Bari, Palermo e Brindisi. Un bollettino di guerra che, con il passare delle ore, è destinato ad allungarsi.

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