I dati Iata lo dimostrano: il segmento dei viaggiatori che vola in classi premium non mostra forti segnali di accelerazione e il trend di crescita di questo tipo di passeggeri sui voli internazionali si è appiattito nel corso degli ultimi mesi.
Nel terzo trimestre, spiega la Iata, si erano registrati segnali di forte incremento, ma lo slancio positivo ha subito un ulteriore rallentamento a inizio 2015 e febbraio si è chiuso con un debole più 2,3 per cento di viaggi premium rispetto al 2014.
Un trend che, secondo l’associazione, è un effetto ritardato dalla diminuzione della fiducia delle imprese che ha caratterizzato tutta la seconda metà del 2014. Particolarmente debole il mercato europeo, che a gennaio per le classi premium ha registrato un aumento di appena 0,3 punti percentuali, contro il più 1,6 per cento dell’economy.
Al contrario, migliorano le performance dei mercati a lungo raggio; in generale, però, gli ultimi dati dimostrano la presenza di segnali di ripresa della fiducia delle imprese nella zona euro e negli Stati Uniti, che potrebbero contribuire ad alleviare parte della pressione al ribasso sui viaggi aerei internazionali aziendali.