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L'aeroporto di Parma accantona la cordata cinese e apre a nuovi investitori

Si vanifica la prospettiva di una cordata cinese per l'aeroporto di Parma, che ora apre la caccia a nuovi investitori per il rilancio.

La decisione è stata rinviata al 10 marzo, quando la società di gestione, Sogeat, incontrerà, Mainl Bank, che detiene il 70 per cento dello scalo, Unindustria, Provincia, Comune e Camera di commercio, per trovare una sponda che consenta di mantenere la piena operatività e far definitivamente ripartire la struttura aeroportuale, ma, secondo quanto rivela il Sole 24 Ore, sembra ormai definitivamente accantonato l'accordo con Izp Tech, che avrebbe voluto trasformare lo scalo in hub logistico per il trasporto merci con la Cina.

"È emersa con chiarezza la consapevolezza che l'aeroporto è importante per l'economia del territorio - ha spiegato il presidente Sogeat Guido Della Rosa Prati - Un aeroporto della nostra taglia, in uno scenario europeo, non può essere considerato una fonte di business per chi lo gestisce. Rappresenta, invece, un servizio importante per il territorio".

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